Jumbo-Visma, Tom Dumoulin rinato: “Voglio tornare al 100%. Mi sentivo controllato, nessuno pensava a cosa volessi davvero”

Tom Dumoulin è pronto a tornare a pieno regime alla Jumbo-Visma. Il 31enne campione neerlandese è tornato a correre lo scorso giugno dopo sei mesi di ritiro, che sembravano presagire una prematura interruzione della carriera agonistica. Invece, col passare dei mesi ha ricaricato le batterie riuscendo anche a concludere la stagione in crescendo, vincendo l’argento a crono a Tokyo 2020, e mettendo le basi per un 2022 auspicabilmente di nuovo tra i protagonisti delle grandi corse a tappe. In un’intervista alla rivista olandese Helden ha ripercorso in modo dettagliato una stagione molto particolare per lui e quelli che potrebbero tornare ad essere i propri obiettivi.

Sono diventato un ciclista professionista per ottenere il meglio da me stesso e penso ancora che se sei al meglio, ottieni i risultati. Non sono felice quando sono al top esclusivamente per gli altri – ha chiarito – Al 95% delle mie capacità, posso essere di grande importanza per la squadra. Ma questa non è la mia ambizione. Voglio lavorare per il 100%. Voglio ottenere risultati da solo e vincere”. Tra circa un mese, quando a Girona si ritroverà la squadra, deciderà il proprio calendario: “Di certo non escluderò i Grandi Giri. Li trovo sempre molto impegnativi e so che posso essere molto bravo lì”.

Riguardo ai mesi lontano dalle corse, ricorda come lo scorso gennaio dopo due ore in bicicletta si sentisse esausto: “Poi mi sono sdraiato sul divano per ore”, confessa, aggiungendo che aveva “la sensazione di essere controllato dal 2017“. La vita da professionista quindi cominciava ad andargli stretta: “Tutti intorno a me volevano ottenere il massimo da me. E non è affatto sbagliato, perché è quello che voglio anch’io. Volevano raggiungere quell’obiettivo semplicemente piazzando intorno a me i migliori esperti in tutte le aree che determinavano ciò che era meglio per me. Tutti vogliono aiutarmi a migliorare con la migliore volontà del mondo. Quasi nessuno pensava a cosa e come lo volessi davvero. Le decisioni venivano prese per me quasi continuamente. Spesso mi sentivo molto depresso“.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio
Tappa 2 Giro di Romandia 2024 LIVEAccedi
+ +