Ineos Grenadiers, Filippo Ganna torna sul Record dell’Ora: “Volevo cadere per porre fine all’agonia”
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Anche Filippo Ganna sente la fatica. Dopo un finale di stagione da sogno in cui ha stabilito nel giro di sei giorni due primati mondiali battendo il Record dell’Ora e quello dell’inseguimento individuale, il portacolori della Ineos Grenadiers è tornato a riflettere su quanto successo nel velodromo di Grenchen. Il classe 1996, infatti, si è raccontato a El Pais, durante il primo raduno della sua squadra in vista del 2023 a Nizza. Il due volte campione del mondo a cronometro ha confermato che proverà a battersi sui 60 minuti solo a fine carriera e ha svelato degli interessanti retroscena psicologici, legati soprattutto al sopraggiungere della stanchezza.
“Per la prima mezz’ora non pensi a niente – ha raccontato il nativo di Verbania – nei successivi 15 minuti pensi a come puoi fare qualcosa di grande, mentre negli ultimi 15 minuti volevo cadere soltanto per porre fine all’agonia. Volevo forare o qualsiasi altra cosa e concludere la competizione in quel momento. Non riuscivo ad andare avanti”.
Il cinque volte iridato nell’inseguimento individuale si è poi soffermato sulla stress che precede ogni competizione in pista: “Due ore prima che la corsa cominci le tue mani diventano fredde, poi sudano e infine sono di nuovo fredde; sei triste e la tua faccia diventa pallida. Il momento più stressante sono gli ultimi 50 secondi in cui guardi il display con il conto alla rovescia. Quindi provi a nascondere lo stress dietro degli occhiali”.
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