I Numeri del 2023 – La stagione dell’Italia: Ganna il più vittorioso e il più continuo; Bagioli, Ciccone e Milan lasciano il segno, ma nei Grandi Giri il panorama è cupo

Il tempo dei bilanci per la stagione 2023 prosegue. È il momento del rendiconto nazionale, che contribuisce, con l’eloquenza dei numeri, a farsi un’idea di quello che è il valore complessivo del ciclismo su strada italiano sulla scena internazionale. Il nome che rimbalza in più voci di analisi è quello di Filippo Ganna, che si conferma l’atleta più rilevante sulla scena azzurra e che ha portato a termine un’annata decisamente positiva, vista anche la continuità nell’arco dei mesi di gara. Nell’ambito delle corse di un giorno, il panorama è, al netto della mancanza di un “campionissimo”, tutto sommato buono. La situazione si fa un po’ più arida, invece, quando si parla di Grandi Giri.

Gli Italiani nelle Monumento

Filippo Ganna, si diceva. Il piemontese della Ineos Grenadiers è stato grande protagonista della Milano-Sanremo 2023, chiusa al secondo posto alle spalle di Mathieu van der Poel, uno dei “campionissimi” di cui sopra. L’Italia, peraltro, la Classicissima non la vince dal 2018, quando a imporsi fu Vincenzo Nibali. Da allora, la seconda piazza ottenuta da Ganna, è il miglior risultato ottenuto da un portacolori azzurro in via Roma. Spostandoci in Belgio, il miglior italiano al traguardo del Giro delle Fiandre 2023 è stato Matteo Trentin, decimo. A imporsi a Oudenaarde è stato un altro dei fenomeni dei nostri giorni, ovvero Tadej Pogačar, mentre il piazzamento di Trentin ha quantomeno migliorato la tendenza recente degli azzurri in gara: dopo la vittoria di Alberto Bettiol nel 2019, infatti, erano arrivati un 16esimo posto e un 28esimo posto, sempre di Bettiol, fra il 2020 e il 2021, e il 25esimo posto di Luca Mozzato nel 2022.

Sulle pietre della Parigi-Roubaix 2023 il successo non è sfuggito a un fenomeno (di nuovo Van der Poel), mentre il miglior italiano all’arrivo nel Velodromo André-Pétrieux è stato di nuovo Filippo Ganna, sesto e comunque ottimo protagonista della corsa. Il piazzamento del corridore della Ineos è il migliore ottenuto da un italiano nelle ultime 10 edizioni, se si eccettua ovviamente il successo di Sonny Colbrelli datato 2021, quando lo sfortunato Gianni Moscon concluse quarto. Passando alle Ardenne, la Liegi-Bastogne-Liegi è finita nuovamente nella bacheca di un altro fenomeno, Remco Evenepoel. L’azzurro a transitare per primo sotto lo striscione del traguardo è stato Giulio Ciccone (all’epoca ancora in maglia Trek-Segafredo), 13simo. Detto che un italiano non vince la Doyenne dal 2007 (a imporsi fu Danilo di Luca), la Liegi sembra essere la Monumento meno digeribile per gli atleti azzurri: dal secondo posto di Davide Formolo del 2019 in poi, il 13esimo di Ciccone è il miglior piazzamento ottenuto da un corridore italiano.

Le cose vanno meglio se si parla de Il Lombardia. L’alloro del 2023 è rimasto nella cerchia dei soliti noti (ha vinto ancora Tadej Pogačar), ma Andrea Bagioli (Soudal-QuickStep) ha portato l’Italia sul secondo gradino del podio, ottenendo indubbiamente il risultato fin qui più prestigioso della sua giovane carriera. Nelle ultime 10 edizioni della Monumento lombarda, l’Italia ha comunque raccolto due primi posti (Nibali nel 2015 e nel 2017), altri tre secondi (ancora con Nibali, oltre che con Diego Rosa nel 2016 e Fausto Masnada nel 2021).  Ci sono poi le due gare iridate di Glasgow 2023, che non sono Monumento, ma che hanno probabilmente valenza congruente, se non maggiore: a cronometro il più brillante è stato ancora Ganna, secondo anche in questa occasione, mentre la prova in linea ha visto Alberto Bettiol protagonista di un attacco molto coraggioso e decimo al traguardo. Da sottolineare che, anche in queste occasioni, gli allori non sono sfuggiti ai soliti campionissimi: la crono è andata a Remco Evenepoel (Belgio), la gara in linea a Mathieu van der Poel (Paesi Bassi). Da notare inoltre che attualmente l’Italia in gruppo ha un solo vincitore di Monumento (Bettiol), un solo campione del mondo (Ganna, a crono) e nessun vincitore di GT.

Gli Italiani nei Grandi Giri

Al Giro d’Italia 2023 è toccato ancora a Damiano Caruso (Bahrain Victorious) difendere i colori azzurri nella classifica generale. Il siciliano era già stato secondo nel 2021 e quest’anno ha chiuso quarto, confermandosi regolarista di grande spessore. L’Italia, però, non vede un suo corridore alzare il Trofeo senza Fine dal 2016, quando a imporsi fu Vincenzo Nibali, che è stato successivamente anche secondo nel 2019, terzo nel 2017, settimo nel 2020 e quarto nel 2022. Nelle ultime dieci edizioni ci sono da registrare anche un secondo e un terzo posto di Fabio Aru (2014 e 2015) e il quinto posto di Domenico Pozzovivo nel 2018, che in quell’occasione fu il miglior italiano ma che in questo lasso di tempo è entrato più volte nella Top 10 finale. Si attendono chiaramente nuove leve.

Se si parla di classifica generale del Tour de France, la notte è fonda: nel 2023 il migliore è stato Giulio Ciccone (la cui maglia è diventata quella della Lidl-Trek), che ha chiuso al 32esimo posto, conquistando però la Maglia a Pois. È il peggiore dei migliori piazzamenti italiani delle ultime 10 edizioni: dopo il successo di Nibali (sempre lui) nel 2014, ci furono, in sequenza il quarto posto dello stesso siciliano, il 13esimo e il quinto di Fabio Aru (fra 2016 e 2017), il 18esimo di Domenico Pozzovivo, il 14esimo di Aru (2019), il decimo di Caruso, il 12esimo di Mattia Cattaneo e, nel 2022, il 30esimo di Simone Velasco.

Alla Vuelta a España le cose non vanno granché meglio. Nel 2023 il miglior italiano in classifica generale a Madrid è stato Antonio Tiberi (Bahrain Victorious), 18esimo. Anche in terra di Spagna, la serie storica è grigia: Aru vinse nel 2015 dopo il quinto posto dell’anno precedente, e da lì in poi si sono registrati il nono posto di Formolo nel 2016, il secondo di Nibali nel 2017, il 16esimo e il 42esimo posto di Gianluca Brambilla fra le edizioni 2018 e 2019, i 17esimi di Mattia Cattaneo nel 2020 e di Damiano Caruso nel 2021 e il 36esimo di Edoardo Zambanini nel 2022. Qualche lampo nel buio che al momento resta profondo per gli azzurri (il cui numero nel WorldTour sembra intanto continuare a calare…).

Se si guarda poi ai successi parziali nelle tre corse a tappe di tre settimane, la situazione non è molto migliore. Al Giro d’Italia sono arrivate quattro vittorie di tappa, il numero più basso dal 2017 (quando ci fu un solo successo); nelle ultime cinque edizioni della Corsa Rosa, infatti, gli azzurri erano andati a segno in almeno cinque occasioni ciascuna, con il punto più alto raggiunto nel 2021 con sette affermazioni. Alla Vuelta a España, invece, quest’anno le cose sono andate un po’ meglio e sono arrivate due vittorie dopo che, dal 2019 al 2022, solo Caruso era riuscito a esultare (nel 2021), mentre al Tour de France si è allungato il digiuno che prosegue ormai dalla ventesima tappa dell’edizione 2019, quando Nibali (sempre lui) vinse a Val Thorens. Da allora, sono trascorse 85 tappe senza un successo di un corridore italiano.

Gli Italiani più vittoriosi

Senza fare distinzioni di categoria fra le gare, l’azzurro più vincente del 2023 è stato Filippo Ganna (ricordiamo che da questo conteggio sono escluse le prove su pista). Per lui il contatore dei successi è arrivato a 6, di cui 4 cronometro e la classifica generale del Giro di Vallonia. Nei numeri della stagione di Ganna spicca anche il dato relativo ai secondi posti, che sono ben 10: oltre a quelli già citati di Sanremo e Glasgow,  il corridore della Ineos ha sfiorato la vittoria anche alla Vuelta (tre volte), nella crono di apertura del Giro d’Italia e nella classifica generale della Volta ao Algarve. Ganna fu l’italiano più vincente anche nel 2022: anche l’anno scorso si impose infatti in sei occasioni, a fronte di un solo secondo posto.

In quanto a numeri assoluti, 6 vittorie le ha raccolte anche Filippo Fortin (Maloja Pushbikers): una sola di queste, però, è maturata in corse di livello .1 o superiore. Enrico Zanoncello (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) ne ha raccolte quattro (di cui 2 in gare di livello .Pro), mentre a quota tre sono arrivati, fra gli altri, i già citati Andrea Bagioli, Giulio Ciccone e anche Jonathan Milan (Bahrain Victorious), capace di imporsi in volata al Saudi Tour, al Giro d’Italia e al recente Tour of Guangxi (prova di livello WorldTour). Tre sono i successi, sempre in volata, di Alberto Dainese (Team dsm-firmenich), a segno fra Giro, Vuelta e Arctic Race of Norway.

Da segnalare la striscia positiva ancora aperta di Diego Ulissi (UAE Team Emirates). Con il successo di tappa al Tour of Oman (2.Pro), il toscano riporta almeno un successo in tutte le stagioni affrontate dal 2010 a oggi.

La Squadra italiana più vittoriosa

Nel 2023 questa palma va alla Green Project-Bardiani CSF-Faizanè, che ha visto i suoi corridori alzare le braccia per 16 volte. Di queste, quattro sono state in gare di livello Pro.Series e cinque al termine di prove del calendario classificato come .1. La squadra diretta da Roberto Reverberi aggiunge al conto anche 31 podi, fra secondi e terzi posti, e 119 piazzamenti nei primi 10 delle varie classifiche, fra ordini d’arrivo e generali. Così facendo, la Green Project-Bardiani CSF-Faizanè ha raggiunto il 24esimo posto nella classifica mondiale UCI, precedendo, nell’ambito delle formazioni Professional di licenza italiana, la Eolo-Kometa (27esima, quattro successi in stagione, fra cui quello di tappa firmato da Davide Bais al Giro d’Italia), e la Corratec-Selle Italia, (35esimo posto e quattro vittorie, di cui tre a livello Pro.Series).

Migliori Italiani UCI WorldRanking 2023

Classifica Squadre Italiane UCI WorldRanking 2023

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