Giro d’Italia 2023, presentazione Maglia Rosa rimandata dopo la morte di Davide Rebellin: “Una scelta doverosa”

RCS Sport ha annullato la presentazione della Maglia Rosa del Giro d’Italia 2023. Previsto nel pomeriggio di ieri, l’evento è stato rimandato in segno di rispetto per la tragica morte di Davide Rebellin, investito e ucciso mentre si allenava sulle sue strade all’ora di pranzo. Un terribile lutto che ha ovviamente portato Urbano Cairo e tutta la società organizzatrice a rinunciare a quella che doveva essere una festa alla presenza di tre vincitori del passato, Ivan Basso, Damiano Cunego e Vincenzo Nibali, che hanno tutti corso in carriera assieme all’intramontabile campione vicentino.

“Credo sia una scelta doverosa – commenta Mauro Vegni, il direttore del Giro d’Italia e delle corse ciclistiche di RCS Sport -, non possiamo festeggiare in un giorno di lutto. Gli ospiti stavano arrivando ma non è possibile celebrare nessun evento. È un momento che ci tocca tutti da vicino. Il pensiero va a Davide e alla sua famiglia in questo terribile momento”.

Accorato l’appello del presidente RCS sulle pagine della Gazzetta dello Sport: “Non l’ho conosciuto personalmente, ma ho seguito la sua carriera quando ha indossato la maglia rosa. E poi c’era questa sua cosa straordinaria di professionista a 51 anni. Ci vuole una cultura del rispetto, ci vuole una prevenzione maggiore, ci vuole un’attenzione maggiore. Dobbiamo cercare di capire come fare perché ci sono milioni di persone sulle strade. Purtroppo queste cose continuano ad accadere. Ricordo la tragedia di Scarponi. Adesso è una cosa che si ripete. Succede quotidianamente purtroppo sulle strade. Ci dev’essere un’attenzione maggiore, bisogna capire come fare. Adesso sembra quasi scontato dirlo, ma ci vuole prevenzione e non è facile perché ci sono milioni di persone sulle strade, in auto, camion, in bicicletta. C’è la fatalità, ma ci dev’essere qualcosa che va fatto perché non è possibile che tanta gente perde la vita. È qualcosa di terribile che ci lascia atterriti. La grande famiglia del Giro d’Italia – conclude Cairo – deve lanciare il messaggio per un comportamento più virtuoso. L’abbiamo già fatto in passato ma evidentemente non basta perché queste tragedie accadono ancora. Ci vuole un’attenzione maggiore sulle strade. Lo ribadiremo ancora di più al prossimo Giro d’Italia. Oggi nel giorno in cui avremmo dovuto presentare la maglia rosa abbiamo provato questa grande tristezza. A 51 anni aveva battuto tutti i record di longevità

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