Giro d’Italia 2023, possibile arrivo sullo Zoncolan e nuovo sconfinamento in Slovenia per allettare Tadej Pogacar

Il Giro d’Italia 2022 sta per concludersi ma gli organizzatori sono ovviamente già al lavoro per allestire l’edizione 2023. Nelle ultime settimane si sono rincorse le voci su una possibile Grande Partenza da Pescara e dall’Abruzzo, con un nuovo arrivo sul Blockhaus nelle prime giornate di gara, mentre a ospitare il finale sarebbe il Friuli-Venezia Giulia, con una possibile cronoscalata del Monte Lussari e un’ultima tappa a Udine per chiudere l’edizione 106 della Corsa Rosa. Quest’ultima ipotesi potrebbe essere suffragata dalle indiscrezioni raccolte da Cyclingnews, che, intervistato il direttore del Giro Mauro Vegni, ipotizza un nuovo sconfinamento nella vicinia Slovenia (come già accaduto quest’anno e nel 2021) e un arrivo in salita sullo Zoncolan.

“Di sicuro il Giro 2023 partirà in Italia e finirà in Italia – ha rivelato Vegni – Ci sono diverse opzioni per la Grande Partenza e per il Gran Finale. So che si parla di Udine e Trieste. Possiamo pensare di visitare la Slovenia, l’abbiamo fatto in passato e ora è una nazione importante nel ciclismo“.

Uno sconfinamento che potrebbe invogliare lo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) a partecipare al Giro il prossimo anno: “Chi lo sa? Potrebbe bastare per indurre Pogacar a venire a correre. Saremmo felici se lo facesse – ha proseguito Vegni – Parteciperà al Tour de France per la terza volta quest’anno e poi forse correrà la Vuelta. Spero che in futuro dimostri un po’ di rispetto per il Giro d’Italia, ha detto che vuole correrlo più volte nella sua carriera: non ci resta che aspettare e vedere per il 2023. Lo spero”.

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