Giro di Svizzera 2024, il vincitore della crono Joao Almeida: “Sono molto felice, mi porto a casa tanta fiducia per il futuro”

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Joao Almeida ha vinto la cronometro finale del Giro di Svizzera 2024. Il corridore della UAE Team Emirates è riuscito a portarsi a casa la seconda vittoria di tappa in questa settimana chiusa con un ottimo secondo posto in classifica generale, dietro al compagno di squadra Adam Yates. Il campione portoghese ha fatto vedere ottime cose soprattutto in montagna e, parlando ai nostri microfoni al termine della breve corsa a tappe, ha parlato della sua prova contro il tempo e anche di quanto sia stato importante il cambio di allenatore per i suoi progressi soprattutto in salita.

Hai mai pensato di poter vincere il Giro di Svizzera?
“No, sapevo che le cronometro mi si addicono. Ma la parte in pianura era senza vento, quindi non sono riuscito a guadagnare molto in quel tratto, e anche in salita Adam [Yates – ndr] è stato super. Sono andato per la tappa, era fiducioso di farcela per come stavo spingendo, stavo facendo i migliori numeri di sempre. Ci sono andato vicino ma non ho mai mollato, sono molto felice”.

Come hai gestito gli sforzi lungo la salita?
“Ti posso dire che ho sempre fatto un ritmo migliore di quello che avevamo pianificato in precedenza. Dalla pianura fino in cima. Ho iniziato con un ritmo molto buono e sono sempre riuscito ad andare sempre meglio”.

Abbiamo la sensazione che tu abbia fatto un ulteriore passo in avanti e che ti sia evoluto un pochino
“Sì, quest’anno ho cambiato allenatore. Ho sentito che per me era necessario un cambio. Conosco il mio corpo abbastanza bene, quindi so cosa funziona e cosa no. Quindi ho provato a migliorare una serie di cose e penso di aver fatto un buon lavoro e da questa corsa mi porto a casa tanta fiducia per il futuro. All’inizio della stagione sono stato un po’ sfortunato e malato, ma sono cose che succedono. Se continui a lavorare duramente i risultati arrivano sempre”.

In salita sei sempre stato forte, ma forse prima ti mancava lo slancio per attaccare, cosa è cambiato?
“Credo che in generale se sei più forte puoi attaccare ed essere più esplosivo, perché sei più fresco. Anche se sei il miglior sprinter al mondo se arrivi alla volata già al limite non riuscire a vincere lo sprint. È tutta una questione di quanta energia ti rimane, non è facile performare a un livello così alto”. 

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