Giro dei Paesi Baschi 2019, tripletta di Schachmann!

Ancora Maximilian Schachmann al Giro dei Paesi Baschi 2019. Il capitano della Bora – hansgrohe conquista la terza tappa in quattro giorno regolando in volata Tadej Pogaçar (UAE Team Emirates), Adam Yates (Mitchelton-Scott) e Jakob Fuglsang (Astana), con i quali si era avvantaggiato nell’ultima salita di giornata in seguito all’accelerazione del corridore britannico. Ovviamente, il tedesco aumenta così il proprio margine in classifica generale, nella quale ha ora un vantaggio di 51 secondi sul compagno di squadra Patrick Konrad e di 52 su Ion Izagirre (Astana), entrambi giunti in gruppo con un ritardo di nove secondi.

Si parte senza l’assente illustre Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step), costretto al forfait dai problemi al ginocchio provocati dalla caduta di ieri, Alexandre Geniez (Groupama-FDJ) e Jon Irisarri (Caja Rural-Seguros RGA). In una partenza condizionata dal maltempo si registrano grande bagarre per centrare la fuga giusta e il ritiro di Nathan Brown (EF Education First). Soltanto dopo 25 chilometri sette uomini riescono ad andare in avanscoperta. Si tratta di Carlos Verona (Movistar), Stephen Williams (Bahrain-Merida), Maxime Monfort (Lotto Soudal), Tsgabu Grmay (Mitchelton-Scott), Alessandro De Marchi (CCC Team), Michael Storer (Sunweb) e Mikel Iturria (Euskadi-Murias), sui quali prova a rientrare in solitaria Willie Smit (Katusha-Alpecin), il cui tentativo non va a buon fine.

Dopo aver provato a riportarsi sui fuggitivi grazie all’impulso della Trek-Segafredo, il plotone molla la presa ai piedi della prima salita di giornata, Las Campas, che vede Iturria scollinare davanti a Monfort e Williams. Nella lunga discesa successiva, nella quale i corridori sono costretti a fare i conti con un asfalto reso scivoloso dalla pioggia che provoca alcune scivolate senza conseguenze, si registrano altri ritiri. Il nome più altisonante è quello di Michal Kwiatkowski (Sky), che scende di sella a 86 chilometri dal via accusando i postumi della caduta di ieri, mentre poco dopo lasciano la corsa anche Daan Olivier (Jumbo-Visma) e Jon Aberasturi (Caja Rural-Seguros RGA).

I fuggitivi si presentano intanto ai piedi della salita di Garate con ancora tre minuti da poter amministrare. In vetta passa nuovamente per primo Iturria, precedendo stavolta Verona e De Marchi. A tirare il gruppo è costantemente la Bora-hansgrohe, determinata a non far dilatare un gap che permette a lungo a De Marchi – partito stamane in 31ª posizione con un ritardo di 2’06” da Schachmann – di vestire virtualmente le insegne del primato. Lungo l’ascesa la fuga perde via via elementi, mentre da dietro un velleitario tentativo di Nicolas Edet (Cofidis) non produce alcun effetto, se non mostrare la maglia alla telecamera.

Nel finale arriva così l’allungo di Alessandro De Marchi, che spezza definitivamente il gruppetto degli attaccanti, portando con sé il solo Verona, mentre gli altri vengono ripresi dal gruppo, tirato inizialmente da Carlos Betancur (Movistar) che lascia poi il posto alla Mitchelton – Scott in vista del GPM. Allo scollinamento il margine rimasto ai due attaccanti è di appena 45 secondi e a nulla valgono gli sforzi del corridore friulano in discesa per cercare di aumentare il gap. Arrivati a valle un quasi fortuito allungo di Hugh Carthy (Education First) con Michael Albasini (Mitchelton-Scott) dura qualche centinaio di metri, mentre il gruppo prosegue ad alta velocità, riprendendo a guadagnare sulla testa della corsa, che a venti chilometri dal traguardo ha ormai appena venti secondi di margine.

De Marchi e Verona provano a tenere duro il più a lungo possibile, ma si devono arrendere in vista dell’ultima salita di giornata, quando al traguardo mancano appena 13 chilometri. Si prosegue così a forte andatura verso il GPM che tutti attendono con trepidazione. Le varie squadre provano a portare davanti i propri capitani, con Astana, Bora-hansgrohe, Deceuninck-QuickStep, Groupama – FDJ e Katusha – Alpecin a cercare di sfilare le redini alla compagine australiana. A sette chilometri dalla conclusione, in un tratto di discesa con l’asfalto viscido per la pioggia, Alexey Lutsenko sbaglia la traiettoria, ingannando alcuni corridori che lo seguono.

Si crea un piccolo scompiglio che favorisce ancor di più la Mitchelton, che si presenta così compatta davanti quando la strada sale. Esaurito il compito dei propri gregari, a tre chilometri dal traguardo parte in progressione Adam Yates, al quale reagisce prontamente il leader della generale Maximilian Schachmann (Bora-hansgrohe), che porta con sé Tadej Pogaçar (UAE Team Emirates) e Jakob Fuglsang (Astana). Il britannico guadagna qualche metro sugli altri tre, ma Schachmann stringe i denti e resta a contatto, con il quartetto che scollina sostanzialmente assieme, con una decina di secondi di vantaggio sul gruppo.

A quel punto in discesa è Pogaçar a provare l’allungo, tenendo alta l’andatura, mentre Fuglsang sceglie l’ultima ruota per provare a sorprendere. Lo sloveno cerca così di anticipare i tempi, con il buco di Yates che non porta alcun effetto visto che Schachmann è lesto a colmare lo spazio. A quel punto parte una volata lunga, che vede il tedesco avere la meglio per festeggiare il suo terzo successo in quattro tappe.

Ordine di Arrivo Quarta Tappa Giro dei Paesi Baschi 2019

Classifica Generale

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