Gand-Wevelgem 2023, Fabian Cancellara: “Lasciando la vittoria a Laporte, Van Aert ha fatto un gesto da vero campione”

La Gand-Wevelgem 2023 è finita con Wout van Aert e Christophe Laporte, compagni di squadra della Jumbo-Visma, entrambi a braccia alzate sotto lo striscione del traguardo. Il campione belga ha lasciato il successo al francese, dividendo l’opinione pubblica e attirando su di sé anche diverse critiche, da parte di alcuni grandi ciclisti del passato. Il dibattito però vede anche qualche “grande nome” schierarsi a favore del gesto di Van Aert.

È il caso di Fabian Cancellara: “Ho grande considerazione per la prestazione di Wout e Christophe – ha scritto lo svizzero su CyclingNews – E ho molto rispetto per quello che ha fatto Van Aert all’arrivo. Per me, concedere la vittoria a un suo compagno lo ha elevato al rango di grande campione. Con questo gesto ha mostrato umiltà, generosità e cavalleria… in una parola umanità. Per me, un campione non è solo definito da quello che vince, ma da come vince, dalla personalità e dall’umanità. Se sei capace di far salire sul piedistallo qualcun alto, quella è una cosa che ti rende speciale”.

Cancellara aggiunge: “Non credo che vincere una Gand-Wevelgem possa cambiare la vita di Van Aert. Due giorni prima aveva vinto giusto un’altra Classica. Quello che conta è che lui vuole vincere il Giro delle Fiandre 2023 e lasciando la vittoria a Laporte ha reso la sua squadra più forte. Ora avrà ancora più rispetto da Laporte, e da tutti gli altri suoi compagni, per non parlare dei tifosi. A volte, non hai bisogno di vincere per diventare più forte. A volte, condividere ti porta ancora più lontano. Van Aert lo ha capito. Dategli un Oscar”.

Lo svizzero, che in carriera ha vinto, fra le altre cose, tre Fiandre, ha invece criticato il comportamento delle altre squadre: “D’accordo, è stata una giornata infernale, ma credo che ci fossero abbastanza corridori per poter andare a riprendere i due della Jumbo-Visma, o almeno arrivarci vicini. La UAE aveva tre atleti, c’erano la Lotto, la Bahrain, la Trek e la Alpecin che ne avevano almeno due ancora in gara, ma nessuno ha fatto un passo avanti, scegliendo di sacrificarsi per un compagno. Se ognuna di quelle squadre avesse messo due corridori a tirare, ci sarebbe stata la possibilità di mettere in piedi l’inseguimento. A quel punto si vedeva cosa succedeva. Magari non vincevano lo stesso, ma, se non fai nulla, di sicuro non vinci”.

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