Deceuninck-Quick Step, Remco Evenepoel lima i dettagli: “Un chilo in meno per la Tirreno, poi due per il Giro d’Italia”

Finora il 2020 di Remco Evenepoel è stato spaziale. Due corse a tappe, la Vuelta a San Juan 2020 e la Volta ao Algarve 2020, e due classifiche generali vinte, condite anche da tre successi di tappa. Il giovanissimo fenomeno belga si è imposto in due cronometro individuale e con una spettacolare azione sull’arrivo dell’Alto da Fóia, in Portogallo, dando ripetute dimostrazioni di qualità e talento e, soprattutto, mettendosi dietro alcuni dei corridori più rilevanti del panorama mondiale. A sentir lui, però, l’appetito è ancora molto forte, visto il modo in cui pensa alle sue prossime uscite agonistiche.

“Adesso devo prepararmi bene per la Tirreno-Adriatico 2020 – le parole del corridore della Deceuninck-QuickStep, raccolte da WielerFlits – Anche questa corsa è un obiettivo per me e sarà anche la mia ultima gara a tappe prima di iniziare un periodo di preparazione in quota, in vista delle Classiche delle Ardenne e del Giro d’Italia. Non sarò al massimo della forma, ma voglio affrontare la corsa nel miglior modo possibile. La Tirreno è molto simile all’Algarve, ci saranno due tappe per velocisti, in cui punteremo su Fabio Jakobsen, due arrivi in salita e una cronometro finale, anche se più breve di quella con cui si è chiusa la corsa portoghese. Quindi, penso che potremo applicare le stesse tattiche: perdere il meno possibile all’inizio e andare al massimo l’ultimo giorno. E magari, se ci si riesce, piazzare anche un colpo prima della cronometro…”.

Evenepoel però guarda anche agli avversari, in vista della Corsa dei Due Mari: “Lì il campo dei partenti sarà ancora più forte di quello dell’Algarve, anche dal punto di vista numerico, dato che al via ci saranno più squadre World Tour. Questo significa che potrò acquisire ulteriore esperienze. Terrò sicuramente gli occhi aperti, vedrò come andrà in salita e nel frattempo cercherò di ottenere il massimo da me stesso. La mia condizione? Non sono ancora al massimo, ma è difficile da stimare. Poi, in futuro potrei anche ammalarmi e quindi stare anche meno bene rispetto a come mi sono sentito in Portogallo. Ma è anche vero che ho imparato a non raggiungere il picco di forma troppo rapidamente. Ed a prestare attenzione al mio peso: per l’inizio della Tirreno dovrei perdere un chilo, poi altri due in vista del Giro d’Italia”.

Cosa è rimasto a Remco del successo in Algarve? “Il risultato che mi ha impressionato di più? La vittoria nella cronometro, relativamente breve e molto esplosiva. Quando ho visto quanti watt ho spinto in quel breve tratto, ho capito che stava andando bene. E anche la maglia di leader mi ha dato una spinta in più, devo ammetterlo. Poi, c’era Rohan Dennis: lui è il campione iridato e il migliore al mondo nella specialità, penso di poter essere orgoglioso di essere riuscito a batterlo”.

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