CicloMercato: oltre metà gruppo in scadenza a fine anno, quasi il 95% entro il 2021
Oltre il 50% del gruppo è senza contratto per il prossimo anno. Una situazione chiaramente molto complessa e delicata per molti corridori della massima categoria visto che nella crisi attuale i timori sono tanti. Ne abbiamo parlato più volte nel corso di queste ultime settimane, dedicando in particolare l’ultima puntata dello #SpazioTalk all’argomento assieme ad Andrea Pasqualon (Circus-Wanty Gobert) e Andrea Vendrame (Ag2r La Mondiale), per un tema che inevitabilmente sta creando preoccupazioni in gruppo visto che molte squadre sono in difficoltà e rischiano di esserlo ancora di più. Tagli di stipendi, cassa integrazione e altre forme di ammortizzatori sociali potrebbero per molti essere solo un passaggio verso ancora più incertezza per il prossimo anno, per il quale conquistarsi un nuovo contratto potrebbe essere tutt’altro che semplice.
Andando ad analizzare i numeri, come fatto inizialmente da Fuoriclasse, si nota che sono ben undici (su un totale di 19) le formazioni di prima divisione ad avere oltre metà del proprio organico in scadenza. Tra queste spicca la NTT Pro Cycling, nella quale sono addirittura l’80% dei corridori ad essere in scadenza a fine stagione, seguita dalla Israel Start-Up Nation con il 77%. 63% invece per Ag2r La Mondiale, CCC Team e Groupama-FDJ. Nella situazione opposta invece spicca la Deceuninck – QuickStep, con appena il 19% dei corridori in scadenza, così come pochi rinnovi attendono Team Sunweb e Movistar, rispettivamente con 22% e 26% dei corridori a fine contratto. Nel mezzo tutte le altre, con percentuali dal 36% della Trek-Segafredo al 62% della Astana.
Da questi dati di partenza, abbiamo approfondito: dei 539 corridori che hanno un contratto per quest’anno nel WorldTour, sono infatti ben in 289 a non averlo per la prossima stagione, rappresentando dunque il 53,6% del gruppo. Per quanto riguarda gli altri corridori, sono in 217 (il 40,3%) ad avere un contratto fino al 2021, rappresentando un’altra grande fetta del gruppo. Sono invece 24 (ovvero il 4,4%) i corridori in possesso di un accordo fino al 2022, solamente in nove invece hanno firmato un contratto sino al 2023, rappresentando l’1,7% dell’attuale gruppo WorldTour. Nessuno ha invece contratti di durata superiore.
Numeri impietosi e preoccupanti che possono far pensare che per i corridori possano esserci conseguenze molto importanti quando si arriverà alla prossima sessione di CicloMercato, in cui esiste il forte rischio che il potere contrattuale dei corridori e il valore dei loro stipendi possa essere notevolmente più basso rispetto a quanto avrebbero potuto chiedere in precedenza, non solo per i grandi nomi, ma in generale per tutti. Una situazione che non è così peregrino pensare possa ripetersi anche il prossimo anno, quando il ciclismo potrebbe non essere ancora uscito realmente dalla crisi globale che ormai appare inevitabile su molti fronti.
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