Caso Froome, Lappartient: “Froome non ha nessun trattamento speciale. Spero il caso venga risolto prima del Giro”

Le tempistiche del caso Chris Froome non sono ancora note. Il rischio è che ci sia bisogno di diversi mesi prima di arrivare ad un verdetto finale, complice il tempo necessario alla raccolta di informazioni utili da parte dei difensori del corridore della Sky. I tempi rischiano ora di dilatarsi ulteriormente visto che il britannico sosterrà come alla base del valore anomalo di salbutamolo ci sia un malfunzionamento dei reni e non un problema di disidratazione, come si pensava inizialmente. La speranza di tanti corridori e appassionati è tuttavia che la vicenda si risolva il prima possibile, in particolare prima del via ufficiale del Giro d’Italia. Un pensiero  condiviso anche da David Lappartient in un’intervista a Neue Bücher Zeitung: “Spero che il caso venga risolto prima del Giro. È una situazione pessima per il ciclismo, si tratta del corridore più famoso”.

Il presidente dell’UCI ha poi voluto sottolineare come non ci sia nessun trattamento di riguardo nella vicenda perché si parla di Froome: “Non c’è nessun trattamento speciale nei suoi confronti anche se alcuni corridori lo affermano. I corridori hanno il diritto di esprimere le loro opinioni. Sono preoccupati e vogliono uno sport pulito. Questo va bene, ma ribadisco come Froome non abbia un trattamento speciale. Lo abbiamo spiegato a Tony Martin, è un ragazzo intelligente e si è reso conto che potrebbe aver commesso un errore con le sue dichiarazioni”.

Lappartient si è soffermato infine sulla mancata sospensione del corridore da parte della stessa UCI o della Sky: “Il salbutamolo è uno dei farmaci consentiti in dosi limitate. Una sua immediata sospensione andrebbe in conflitto con le regole attualmente in vigore. Sarebbe stato bello se anche la Sky appartenesse al MPCC. In quel caso allora Froome sarebbe stato sospeso, ma questa scelta dipende dalle squadre”.

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