Caso Froome, il direttore del Tour Prudhomme: “Finalmente! Che spreco di tempo”

L’assoluzione di Chris Froome dal caso salbutamolo ha scatenato diverse reazioni tra gli addetti ai lavori. Tra i più interessati, ovviamente, c’erano il Tour de France e tutto il suo consiglio direttivo, che proprio ieri avevano annunciato il proprio rifiuto alla presenza del britannico alla prossima edizione della Grande Boucle, salvo poi tornare sui loro passi dopo la decisione odierna dell’UCI. Il direttore della corsa Christian Prudhomme può così tirare un sospiro di sollievo, evitando un terremoto mediatico che avrebbe investito anche lui e ASO.

“Stavamo aspettando questa decisione – ha spiegato Prudhomme a AFP, agenzia di stampa francese – Ci hanno detto che non ha fatto nulla di sbagliato, quindi non tenteremo più di fermarlo. Specialmente dopo che i migliori esperti hanno studiato il caso per nove mesi. Però è un peccato che la decisione sia arrivata così tardi”.

Il rischio di una battaglia legale tra ASO e Team Sky stava prendendo sempre più piede dopo l’annuncio dell’esclusione del Keniano Bianco, ma il direttore del Tour ribadisce che la loro scelta era legittima: “Non avevamo risposte nei primi giorni di giugno e il presidente dell’UCI era pessimista sul fatto che potesse essere presa una decisione prima del Tour. Quindi abbiamo deciso di escluderlo tre settimane fa. Non volevamo gettare benzina sul fuoco in un clima che era sempre più ostile”.

In linea con il pensiero di tutti, Prudhomme ha anche voluto fare un appello all’UCI affinché le regole possano cambiare, così da non dover più avere a che fare con situazioni di questo genere. “Devo proprio dirlo: che spreco! Tutto questo tempo per arrivare a ciò. Le regole devono cambiare, sono adattate alla legge ma non alle aspettative generali. In questi casi è necessario avere una sospensione temporanea senza pregiudicare la colpa, così da evitare questi dubbi e sospetti. Misure importanti sono state già prese da Lappartient, come proibire il tramadol e i corticoidi. Ma bisogna continuare”.

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