Bahrain Victorious, Matej Mohorič vuole un’altra Monumento: “Nel 2024 punto a Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix”
In un periodo storico che ha dell’incredibile per il ciclismo della Slovenia, una parte di panorama lo occupa a pieno titolo Matej Mohorič. Classe 1994, il corridore della Bahrain Victorious in carriera ha già vinto una Milano-Sanremo e ha completato la “trilogia” dei successi di tappa fra Giro d’Italia, Vuelta a España e Tour de France. Proprio sulle strade francesi, nell’edizione 2023, lo sloveno ha vissuto momenti molto coinvolgenti dal punto di vista emotivo, trionfando nella tappa numero 19 e dedicando il successo al compagno di squadra Gino Mäder, tragicamente scomparso qualche settimana prima.
Mohorič ha firmato una stagione eccellente, probabilmente passata un po’ in sordina visto quello che hanno fatto i suoi conterranei, Tadej Pogačar e Primož Roglič. Il resoconto dei risultati, però, vede il corridore della Bahrain Victorious vincitore della generale al Giro di Polonia e del Campionato del Mondo Gravel, oltre che di tappe al Renewi Tour, alla Cro Race e al Giro di Slovenia, sempre tenendo presente anche il successo di giornata al Tour de France. E non vanno dimenticati i piazzamenti primaverili: sesto alla Strade Bianche, ottavo alla Sanremo, settimo alla E3 e terzo alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne, a testimonianza di una presenza costante ad altissimi livelli
E adesso? “Adesso ho due grandi obiettivi per il 2024 – le parole di Mohorič raccolte da CyclingNews – Sono due Monumento, il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix. Per me vincere la Sanremo è stato il coronamento di un sogno, ma il Fiandre e la Roubaix ora per me sono traguardi ancora da tagliare. Sono concentrato su quelli”.
Lo sloveno avrà anche il Tour de France 2024 nella sua agenda: “Tenterò di vincere altre tappe (in carriera ne ha già portate a casa tre – ndr), quindi spero ci siano opportunità per le fughe. Non ho ancora guardato bene il percorso, so che c’è la tappa con gli sterrati, ma non penso solo a quella. Certo, so che quando c’è lo sterrato c’è sempre confusione; io avrò il lusso di non dover pensare alla classifica generale e potrò prendere qualche rischio in più”.
Mohorič, come detto, ha vinto l’iride Gravel giusto qualche settimana fa, quindi si può definire a pieno titolo uno specialista del settore. Che ne pensa delle polemiche seguite all’inserimento di una tappa “sterrata” nel prossimo Tour de France? “Non sono convintissimo che sia una cosa giusta, alla fine stiamo parlando di ciclismo su strada. Capisco quindi che i miei colleghi che guardano alla classifica generale non siano felici. Loro mettono mesi di lavoro per preparare il Tour e poi una foratura o una caduta possono cancellare o comunque limitare le loro possibilità. È una situazione spinosa, non sono sicuro che il Gravel abbia il suo posto in una corsa di tre settimane“.
Lo sloveno però considera: “Magari gli organizzatori potrebbero pensare di non farla valere nella classifica generale, ma è anche vero che la vittoria finale di un Grande Giro è un premio per il corridore più completo del gruppo. Quindi, direi che è una discussione aperta. Poi, in fin dei conti, sono gli organizzatori che decidono.
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