Astana Qazaqstan, Vincenzo Nibali: “Ora posso dirlo, in Italia non è facile gestire le aspettative e le pressioni: io non mi sono mai nascosto”

Sono gli ultimi momenti della carriera da professionista di Vincenzo Nibali. Sabato 8 ottobre il siciliano affronterà il Lombardia 2022 e, una volta arrivato a Como, chiuderà di fatto un’avventura iniziata nel 2005. Nel mezzo, una lunga serie di successi: due Giri d’Italia, un Tour de France, una Vuelta a España e, per parlare solo di Monumento, due Lombardia e una Milano-Sanremo. Insomma, un atleta che ha fatto la storia del ciclismo italiano e che, a quasi 38 anni, ha continuato a dare il massimo nelle corse più importanti del calendario. Ora, però, il tempo delle corse sta finendo, per lasciare spazio a quello dei bilanci.

Adesso posso dire che ho sofferto molto la pressione e le aspettative – le parole di Nibali a Cyclingnews – In Italia sono sempre stato sotto i riflettori, ma non è facile gestire una situazione del genere. Guardate cos’è successo a Jonas Vingegaard dopo il Tour de France 2022. Tutto vogliono un pezzo di te e pensano di poter criticarti senza conoscerti. Io non mi sono mai nascosto e sono andato alle corse anche quando non ero al 100 per cento o competitivo. Tanti non lo capivano, ma a me correre è sempre piaciuto, anche se dovevo soffrire e non potevo sostenere le aspettative che avevano su di me”.

Rimanendo con lo sguardo rivolto al passato, Nibali sottolinea come “la vittoria al Tour de France del 2014 sia stata la più grande della mia carriera, perché il Tour è un evento di rilevanza mondiale. Alcuni dicono che le cadute di Chris Froome e Alberto Contador (entrambi ritiratisi in quel Tour, ndr) mi hanno aiutato, ma penso di aver dimostrato allora di essere in una grande condizione e di aver meritato la vittoria finale. Certo, anche i due Giri sono speciali. Ho i trofei a casa e solo guardarli mi fa venire la pelle d’oca”.

Nibali parla del suo futuro, che non sarà del tutto giù da una sella: “Non smetterò di pedalare. Prima di tutto andrò al Criterium di Saitama e poi spero di poter affrontare la Cape Eric (in mountain bike, ndr). La nuova squadra che nascerà nel 2023? Douglas Ryder sta facendo un grande lavoro. Io avrò il ruolo di ambasciatore e  non sarò un direttore sportivo, per quel ruolo ci sono Gabriele Missaglia e Alex Sans VegaSarà un gruppo giovane ma di qualità. Per me e per il gruppo sarà un’avventura nuova, ma siamo pronti per affrontare i problemi e goderci le vittorie. È molto stimolante – il pensiero di Nibali – e sono molto contento di essere parte di tutto questo. È il mio prossimo capitolo, dopo tutta una vita passata da corridore“.

Rispondi

Pulsante per tornare all'inizio