Alpecin-Deceuninck, Jasper Philipsen: “Il miglior velocista oggi? Non c’è un dominatore, Tim Merlier e Jonathan Milan sono molto forti”

Jasper Philipsen è uno dei corridori più importanti del panorama mondiale attuale. Per lui parlano le vittorie, che sono diventate 51 in carriera, a soli 26 anni, la Maglia Verde conquistata al Tour de France 2023 e poi sfiorata nel 2024 e anche la classifica mondiale UCI, che lo ha visto chiudere questa stagione sul podio, alle spalle solo di due fenomeni del calibro di Tadej Pogačar e Remco Evenepoel. L’alfiere della Alpecin-Deceuninck ha acquisito ulteriore lucentezza nel firmamento mondiale dopo la conquista della prima Monumento della sua carriera, la Milano-Sanremo 2024.

“Sono molto contento – le parole di Philipsen in un’intervista pubblicata da Marca – Il terzo posto nella classifica individuale, alle spalle di Pogačar ed Evenepoel penso dica tutto. Ora spero di mantenere la stessa consistenza di risultati nella prossima stagione. In squadra mi trovo molto bene, abbiamo la stessa mentalità e per questo ho deciso di rimanere alla Alpecin-Deceuninck anche per i prossimi anni. Siamo diventati una delle squadre migliori del WorldTour: sappiamo che sarà complicato continuare a crescere come abbiamo fatto nelle ultime stagioni, ma sicuramente ci proveremo“.

La squadra è la stessa di Mathieu van der Poel. I due formano una coppia che, in alcuni tipi di corse, rappresenta una forza difficilmente contenibile per le altre squadre: “Vedremo quali saranno i suoi obiettivi stagionali, quali quelli della squadra e come le cose si incastreranno nella pianificazione della stagione – commenta Philipsen – Il Tour de France 2025? Per me è uno dei grandi obiettivi dell’anno, ma mi interessano molto anche le Classiche di primavera“.

Campo questo, dove Philipsen si troverà di fronte il fenomenale Pogačar sopracitato: “Se Tadej può essere competitivo nella Parigi-Roubaix? Sicuramente. Non ho alcun dubbio. Penso però che lui sia arrivato al massimo livello che poteva raggiungere. Credo sia complicato pensare di poter migliorare ancora“.

Come detto, nel 2024 Philipsen ha vinto la Sanremo, è stato secondo a Roubaix e si è confermato un corridore di spicco. Niente male per uno che nei primi anni da professionista era chiamato, scherzosamente, Jasper Disaster (il disastro – ndr): “Sì, a diffondere la cosa ci ha pensato anche il primo documentario di Netflix. Io comunque ho sempre voluto puntare al massimo e ho tenuto alte le mie ambizioni. Poi, sono arrivate le vittorie e tutto il resto. E ora mi hanno soprannominato Jasper the Master (il maestro – ndr). È bello vedere come siamo riusciti a cambiare la storia“.

Philipsen si sente il miglior velocista al mondo in questo momento? “Ci sono stati anni di dominatori, con corridori come Mark Cavendish e Marcel Kittel. Adesso ci sono diversi velocisti molto forti – la chiusura del belga – Come Tim Merlier e Jonathan Milan. E bisogna pensare anche a Dylan Groenewegen e Olav Kooij. È positivo che ci sia un livello simile, spinge tutti noi a migliorarci”.

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