La UAE Emirates XRG sta conducendo una Vuelta a España 2025 da squadra protagonista, come sua consuetudine. A una settimana dalla fine, la formazione emiratina ha João Almeida in corsa per il successo finale e ha già vinto sette tappe, sulle quindici finora disputate. L’ambiente della UAE Emirates XRG è stato però scosso, proprio nel bel mezzo della Vuelta, dal divorzio consumatosi ufficialmente con Juan Ayuso, con le parti che si sono anche spedite, a mezzo stampa, qualche accusa neanche troppo velata. Sul tema si è espresso, nel corso del secondo e ultimo giorno di riposo, il direttore sportivo Joxean Matxin Fernández.
“Fra noi, internamente, non è cambiato nulla – le parole di Matxin in un’intervista concessa a Marca – Se devo scherzarci, ci scherzo; se devo chiedergli di lavorare, glielo chiedo. Di fatto, dopo le sue dichiarazioni, Marc Soler lo ha comunque aiutato, nella vittoria di tappa di Los Corrales. Trattiamo Ayuso con lo stesso rispetto e lo stesso impegno di prima e lo faremo fino al 31 dicembre. Per quel che mi riguarda, il mio rapporto con lui non è cambiato. Ovviamente, non condivido le sue opinioni, ma questo non ha nulla a che vedere con il rapporto personale. Ci separeremo a fine anno, gli augurerò il meglio e spererò che non ci batta in nessuna corsa”.
Matxin rivela che la Vuelta potrebbe essere l’ultima corsa di Ayuso con la maglia della UAE: “Ne abbiamo parlato un po’ di tempo fa – il commento del tecnico spagnolo – Il suo calendario prevedeva la presenza al Tour of Guangxi 2025 (corsa a tappe che si svolge in Cina a ottobre – ndr), ma io gli avevo detto che se vinceva una tappa, la cronosquadre o la classifica generale alla Vuelta non lo avremmo mandato. Ha già centrato due delle tre cose, quindi non lo manderemo“.
Il direttore sportivo aggiunge: “Il cambio di calendario, con la Vuelta, lo abbiamo deciso durante il Tour. Ayuso è uno che vince e volevamo che facesse un calendario alternativo rispetto a quello di Tadej Pogačar: una volta che si è deciso che Tadej non sarebbe venuto in Spagna, abbiamo parlato con Juan, valutando la sua presenza alla Vuelta dopo aver fatto la Clásica San Sebastián. Lui ci ha chiesto di non fare il periodo di allenamento in altura, aspetto che però probabilmente gli mancava. Ha voluto restare a Jávea (localita sul mare, nei pressi di Alicante – ndr) e noi glielo abbiamo concesso. Quindi si può anche vedere che non è da noi ci sia tutta questa dittatura (sorride – ndr)…”.