#SpazioTalk, Domenico Pozzovivo alla vigilia della Vuelta: “Le sensazioni non sono buone ma spero migliorino per fare classifica”

Domenico Pozzovivo pronto a lasciare il segno anche alla Vuelta a España 2022. Con la sua presenza al GT iberico, che scatterà da Utrecht venerdì 19 agosto, lo scalatore lucano raggiungerà il traguardo della ventitreesima partecipazione ad un Grande Giro. Certamente un grande traguardo per lo scalatore della Intermarché – Wanty – Gobert che vorrà provare a bissare la top10 già ottenuta quest’anno al Giro d’Italia. Nonostante un avvicinamento complicato dai postumi del Covid, preso dopo il Giro di Svizzera, è sicuramente determinato a fare bene in una corsa con un percorso che ha dichiarato di apprezzare e che potrebbe esaltarne le qualità. Intervistato da SpazioCiclismo nel corso dell’ultima puntata del nostro podcast settimanale SpazioTalk, Pozzovivo ha parlato delle sue ambizioni in vista della Vuelta a España 2022.

Quali sono le tue sensazione alla vigilia della Vuelta a España?
“È uno dei Grandi Giri a cui arrivo con più incognite perchè dopo il Giro di Svizzera avevo preso un Covid molto importante. Da allora ho cercato di recuperare però non ho ancora ritrovato le buone sensazioni. Ho una sorta di long Covid, purtroppo, ma la speranza è che le sensazioni prima o poi migliorino. Ho lavorato molto per essere qua, quindi spero ancora di poter fare classifica ed esprimermi come al mio solito”.

L’obiettivo è ancora quello di entrare in top10 come già fatto al Giro d’Italia oppure punterai ad un successo di tappa?
“Se le mie sensazioni non dovessero migliorare dovrò sicuramente optare per la seconda opzione però se vedrò dei miglioramenti cercherò ancora di competere per la classifica”.

Avete una squadra molto forte in salita con te, Jan Hirt e Louis Meintjes. Ci sono già dei ruoli definiti oppure la prima settimana definirà le gerarchie?
“Ci sarà spazio per diversi ruoli. Vedremo chi starà meglio. Ci sarà la possibilità di mettersi a disposizione degli altri e trovare anche spazio per qualche possibilità, che alla Vuelta capita spesso, di entrare in qualche fuga importante.

Questo sarà il tuo ventitreesimo GT, che emozioni provi all’idea di averne corsi così tanti e di correrli ancora anche con le difficoltà che ci sono state negli ultimi anni a livello personale e di squadre?
“Non avrei mai immaginato di arrivare a questo numero di Grandi Giri, anche senza nessun intoppo. Essere arrivato a questo numero avendo superato tante difficoltà mi rende molto orgoglioso di quello che ho fatto, ma dall’altra parte non mi sento mai soddisfatto di essere alla partenza solo per fare numero. Farò tesoro delle mie esperienze del passato e, siccome non sono in un momento positivo di condizione, spero di riuscire a superare anche questo momento, come già fatto in passato”.

Sei in scadenza a fine stagione con la Intermarché, state già parlando del futuro? Cosa vorresti fare?
“Io vorrei continuare. Abbiamo iniziato la discussione, vediamo se porterà buoni frutti. La mia priorità sarebbe quella di rimanere qui, anche perché è una squadra WorldTour in cui mi sono trovato bene”.

Come vedi il percorso di questa Vuelta a España?
“Non ci sono tapponi con 5000 metri di dislivello ma ci sono tanti arrivi in salita o comunque arrivi con salite impegnative vicino al traguardo. Quindi bisognerà essere sul pezzo quasi tutti i giorni. In generale mi piace molto come è stata disegnata, anche se ovviamente la partenza non è quella che mi ispira di più. Però, superata questa prima parte, questo è uno dei percorsi più belli che ho visto alla Vuelta”.

Chi pensi che possa essere il favorito per la vittoria finale?
“Secondo me, se Roglic c’è vuol dire che ha la gamba per vincere. Lui alla Vuelta sbaglia poco, quindi lo vedo come faro della corsa. Per quanto riguarda gli altri, sembra un po’ una rivincita del Giro, c’è chi aveva fatto bene e chi, invece, un po’ meno, quindi c’è chi cercherà di confermarsi o di rifarsi a questa Vuelta. Sarà interessante dal punto di vista dell’elenco partenti”.

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