UAE Tour 2020, corsa cancellata per due italiani (non corridori) positivi al coronavirus: altri due sospetti, proseguono controlli a tappeto su circa 600 persone – primi risultati dei test negativi

Il coronavirus piomba sull’UAE Tour 2020. In seguito alle prime frammentarie informazioni che ci sono giunte dagli Emirati Arabi, la corsa a tappe organizzata da RCS Sport è stata annullata per alcuni casi (inizialmente sospetti al momento della decisione, poi confermatisi delle positività). Squadre partecipanti, corridori e staff, ma anche giornalisti e altri membri della carovana, sono stati blindate negli hotel dove il personale sanitario, congiuntamente alle forze dell’ordine, ha effettuato e sta ancora effettuando degli accertamenti. Stando a quanto raccolto inizialmente dalla Gazzetta dello Sport un componente italiano dello staff della UAE Team Emirates accusava sintomi febbrili (inizialmente erano stati segnalate due persone, numero che è stato successivamente confermato), mentre si attendeva la conferma della eventuale positività al virus che sta preoccupando il mondo intero. Secondo i media locali si sarebbe invece trattato di due corridori della formazione padrona di casa, iniziando già a parlare di positività confermata, ma inizialmente era necessario attendere conferme ufficiali per poter fare chiarezza.

La notizia è stata successivamente ribadita dal Dubai Sports Council, che riportava che “due persone della squadra italiana partecipante alla corsa sono state confermate colpite dal CoVID-19”, senza specificare se si trattava di corridori o di membri dello staff. Si attendeva dunque ancora un comunicato più chiaro in merito per poterne avere la certezza. L’annullamento della corsa a due tappe dalla fine era comunque già ufficiale “per proteggere la sicurezza di tutti i partecipanti alla corsa” visto che “la sicurezza viene prima di tutto”. Un comunicato successivo diramato da RCS Sport portava la chiarezza necessaria poco prima della mezzanotte italiana, spiegando che “due membri italiani dello staff di uno dei team partecipanti” sono risultati positivi al coronavirus, apparentemente dunque risolvendo il dubbio sulla questione.

Le autorità locali hanno predisposto che l’intera carovana fosse sottoposta a controlli, partendo dallo staff delle squadre, passando poi ai corridori e a tutti gli altri, giornalisti compresi. Una situazione in divenire che preoccupava e preoccupa ancora non poco visto che ci vorranno ancora numerose ore prima che tutti siano controllati e che si possa avere il responso dei tamponi. Innanzitutto per la salute pubblica, ma anche per le possibili conseguenze pensando ad altre corse ed eventi che potrebbero essere conseguentemente sospese se il virus dovesse essersi sparso o spargersi in gruppo. Una situazione che a questo punto potrebbe non solamente essere limitata al nostro paese.

Prima fase innanzitutto era dunque stata la predisposizione di controlli a tappeto, che inevitabilmente prenderanno il dovuto tempo necessario visto che la carovana è composta da centinaia di persone per tutte le professionalità coinvolte a vario titolo. Chi dovesse risultare positivo sarà presumibilmente, secondo quanto emerso nelle prime concitate fasi di non facile comprensione e non ancora del tutto chiarito, sottoposto ad una quarantena in loco per 14 giorni. Per gli altri sembrerebbe essere previsto il rimpatrio per la giornata di sabato o di domenica, a seconda delle tempistiche di risposta per il tampone.

Nella mattinata, oltre alle due persone già positive, emergono indiscrezioni in loco riguardo altre due persone febbricitanti, che chiaramente, vista la situazione, destano preoccupazione. Si tratta di un massaggiatore e di un atleta, entrambi stranieri di squadre straniere. Per loro (secondo Patrick Lefevere si tratta di appartenenti a Bahrain-McLaren e Groupama-FDJ), non si conoscono ancora i risultati dei tamponi effettuati, ma sarebbero stati entrambi separati e isolati per scopo precauzionale nell’attesa di avere un esito. Nel frattempo, mentre domande e dubbi diventano sempre più inevitabili, l’organizzazione di corsa si è riunita con i commissari UCI per sancire Adam Yates come vincitore ufficiale della corsa.

I controlli sono ancora in corso intorno alle 12:30 italiane, con le squadre che sarebbero state controllate per tutta la notte locale, alcune anche dopo le sei del mattino. In tutto sarebbero circa 600 le persone alle quali viene effettuato il test e ci vorrebbero ancora circa sei ore per finire, secondo quanto riporta la giornalista Sophie Smith. I primi risultati potrebbero così arrivare intorno alle 15:00 italiane (ma inizialmente si era parlato delle 24:00 italiane, circa le tre del mattino ora locale). Intanto, l’UCI conferma le autorità locali hanno stabilito che coloro che non risultano positivi potranno lasciare il paese, mentre gli altri saranno tenuti in quarantena, mentre il giornalista RAI Stefano Rizzato riporta che anche i due casi iniziali, per i quali la corsa è stata annullata ancora prima di avere certezza della positività, a scopo precauzionale, sarebbero ancora da confermare.

Intorno alle 15:30, ora italiana, un tweet della Israel Start-Up Nation informa che i test effettuati sui componenti delle varie squadre hanno dato esito negativo, sebbene non siano ancora terminati. I risultati definitivi dovrebbero arrivare in un paio d’ore. Alle 17:00 dovrebbe essere atteso anche un comunicato ufficiale da parte dell’UCI che dovrebbe fare chiarezza sulla situazione.

È stata una giornata surreale per squadre e giornalisti al seguito della corsa, cominciata con i controlli ma senza ulteriori comunicazioni ufficiali e chiusi nei rispettivi hotel. Secondo quanto riportato da RaiSport, i risultati definitivi non saranno resi noti prima di sabato mattina.

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