Tour de France, le comunicazioni radio fra ammiraglie e corridori potrebbero non essere più trasmesse in tv dal prossimo anno

Le comunicazioni radio potrebbero non essere più trasmessi durante le dirette televisive a partire dalla prossima edizione del Tour de France. Dopo aver effettuato i primi esperimenti con la Grande Boucle femminile del 2022, già dallo scorso anno ASO, in accordo con la maggioranza delle squadre presenti, ha iniziato a trasmettere in tv  alcune delle comunicazioni più importanti d interessanti tra i direttori sportivi e i corridori, aggiungendo un elemento in più di analisi nel corso delle tappe del Grande Giro francese. Sin dallo scorso anno il sistema funziona in questo modo: tre addetti ascoltano tutte le comunicazioni in corsa e scelgono quelle più rilevanti, che vengono poi trasmesse in tv con un ritardo che varia tra i 15 e i 30 minuti in modo tale da non condizionare le strategie.

Questa aggiunta ha riscosso grande successo lo scorso anno, tutti ricordano il messaggio in radio di Tadej Pogačar che, sul Col de La Loze, annuncia all’ammiraglia di non avere più energie prima di staccarsi e perdere 6 minuti da Jonas Vingegaard, e quest’anno è stato ripetuto, ma tra le squadre in gruppo sembra esserci sempre più malcontento a riguardo. Sotto accusa da parte delle formazioni presenti al Tour c’è innanzitutto il compenso: ogni squadra per condividere le proprie comunicazioni interne riceve in totale 5000 euro, una cifra decisamente bassa specialmente se si considera che, secondo gli ultimi report, le televisioni interessate a condividere i messaggi ammiraglia-corridore devono pagare ad ASO circa 60000 euro.

Al discorso economico si aggiunge anche quello tattico. Diverse squadre, con in prima linea la Visma|Lease a Bike, si sono lamentate del fatto che le comunicazioni condivise al pubblico hanno condizionato le strategie di corsa. La formazione neerlandese si è spinta oltre, interrompendo la collaborazione con ASO dopo la 17esima tappa di quest’anno (quella con arrivo a SuperDévoluy). I dubbi dei diretti interessati, uniti alla difficile sostenibilità economica, creano così un grosso punto di domanda sulla presenza dei “Team Radio” nell’edizione 2025 del Tour de France.

Dobbiamo trovare un modello di business intorno a questi contenuti – spiega il direttore commerciale di ASO, Julien Goupil, confermando però che l’organizzazione vuole mantenere le trasmissioni  anche in futuro – fino ad oggi non siamo riusciti a trovare uno sponsor. Speriamo di trovarne uno. La cosa più difficile è trovare uno sponsor, perché quando paghi tutto devi riuscire a coprire i costi. Ma negli ultimi tre anni non siamo mai riusciti a coprire i costi, quindi è stato un investimento. Se le squadre decideranno di non voler continuare non continueremo, ma la nostra idea è di continuare“.

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