Tour de France 2023, tutti i ritiri
Subito un ritiro al Tour de France 2023 e subito un uomo di primo piano. A dover lasciare al corsa senza nemmeno riuscire a portare a termine una tappa è infatti Enric Mas, coinvolto in una caduta nel finale. Colpito al braccio destro, il leader della Movistar diventa così il primo corridore dei 176 partecipanti alla 110ª Grande Boucle per essere trasportato in ospedale con una frattura della scapola destra. Rimasto fermo a bordo strada per una decina di minuti, prima soccorso dai medici di gara poi supportato dai propri direttori sportivi, lo spagnolo deve così abbandonare le sue ambizioni di podio già dal primo giorno.
Nella stessa caduta è finito a terra anche Richard Carapaz (EF Education – EasyPost), che a sua volta lascia il Tour pur avendo concluso regolarmente la frazione di apertura. Arrivato dolorante con oltre 15 minuti di ritardo all’arrivo dopo essere rimasto cinque minuti fermo sul luogo dell’incidente, il campione olimpico si è sottoposto dopo il traguardo ad alcuni esami che hanno evidenziato la frattura della rotula, che inevitabilmente gli impedirà di essere alla partenza della seconda tappa. Malgrado alcune cadute e corridori acciaccati, tutti prendono il via e riescono a portare poi a termine la terza frazione, che non registra dunque alcuna defaillance, così come il giorno successivo, anche se il finale di tappa è caratterizzato da qualche caduta che si spera non lasci il segno.
Purtroppo le cadute che hanno caratterizzato il finale della quarta tappa all’interno del circuito di Nogaro sono costate il ritiro sia a Jacopo Guarnieri (Lotto Dstny) che a Luis León Sánchez (Astana Qazaqstan). Il primo ha riportato la frattura della clavicola destra oltre a tre fratture minori alle costole e numerose abrasioni, mentre lo spagnolo ha riportato la frattura della clavicola sinistra. Entrambi, ovviamente, non hanno preso il via della quinta frazione, che non vede altri ritiri. Non ne ce ne sono neanche nella seconda tappa pirenaica, primo temuto arrivo in salita che tuttavia tutti riescono a concludere, anche entro il tempo massimo, e nessun abbandono si verifica nella settima frazione.
Nell’ottava tappa, invece, si registrano due ritiri, entrambi a causa di una caduta. Il primo a lasciare la corsa è Mark Cavendish (Astana Qazaqstan), costretto ad abbandonare il sogno di battere il record di vittorie di tappa che condivide con Eddy Merckx a causa di una caduta avvenuta a poco più di 60 chilometri dalla conclusione nella quale il britannico riporta una frattura della clavicola destra. A finire a terra a sei chilometri dall’arrivo di Limoges è invece Steff Cras (TotalEnergies), 13esimo in classifica generale, che dopo essere rimasto a lungo dolorante sul bordo della strada abbandona la Grande Boucle in ambulanza. Gli esami a cui si è sottoposto il belga in ospedale hanno però escluso la presenza di fratture. Dopo alcuni giorni di sofferenza, nella nona tappa è invece Quin Simmons (Lidl-Trek) a lasciare la corsa, non presentandosi al via visto che il suo stato fisico non accenna a migliorare.
Malgrado il gran caldo e la tappa durissima, la decima giornata lascia intatto il gruppo, che inizia dunque la seconda settimana senza ulteriori ritiri, e anche il giorno successivo tutti i corridori riescono a concludere la tappa. Diverso il discorso per la 12esima frazione: Fabio Jakobsen (Soudal-QuickStep) si arrende ai dolori conseguenti alla caduta della quarta tappa e non prende il via. David De La Cruz (Astana Qazaqstan), invece, cade nelle prime fasi di una giornata che lo vedeva intenzionato a cercare la fuga e lascia il Tour a bordo di un’ambulanza.
Sofferenti sin da inizio tappa, sono invece Caleb Ewan (Lotto Dstny) e Ben Turner (Ineos Grenadiers) a lasciare la Grande Boucle nel corso della tredicesima tappa, prima di un trittico alpino di grande difficoltà. Incapaci di seguire il ritmo del gruppo, faticando anche prima delle grandi salite, i due hanno provato a stringere i denti ma si sono dovuti arrendere comprendendo che rientrare nel tempo massimo sarebbe stato probabilmente complicato, considerando la grande sofferenza.
La tappa numero 14 è stata condizionata da una caduta di massa avvenuta nei primi chilometri di corsa. A farne le spese diversi corridori, fra cui Antonio Pedrero (Movistar), Louis Meintjes (Intermarché-Circus-Wanty) ed Esteban Chaves (EF Education-EasyPost), costretti a lasciare il Tour per i colpi patiti nell’incidente. Una caduta successiva ha messo fuori gara anche Romain Bardet (Team DSM-Firmenich), che riporta una commozione cerebrale, e James Shaw (EF Education-EasyPost). Lungo la giornata hanno poi alzato bandiera bianca Ruben Guerreiro (Movistar) e Ramon Sinkeldam (Alpecin-Deceuninck).
Coinvolto nella stessa caduta di massa, il giorno successivo è invece Daniel Felipe Martinez (Ineos Grenadiers) a lasciare la Grande Boucle. Il colombiano viene infatti fermato dallo staff medico in seguito a ulteriori esami che riscontrano i segni di una commozione cerebrale. A non ripartire dopo il giorno di riposo è Matteo Jorgenson (Movistar), che ha approfittato del lunedì di pausa per sottoporsi ad alcuni controlli che hanno evidenziato un problema alla gamba più grave del previsto, portandolo così alla decisione di fermarsi.
La cronometro con la quale si apre la terza settimana non registra ritiri se non, appunto, quello di Jorgenson, che non riparte, ma nel corso della prova Alexis Renard (Cofidis) finisce pesantemente a terra. Il transalpino riesce comunque ad arrivare al traguardo (per un solo secondo fuori dal tempo massimo, ma la giuria lo riammette per via della caduta), ma gli esami a cui si sottopone in seguito evidenziano una frattura del gomito destro, dunque il 24enne non può ripartire il giorno seguente. Prende invece regolarmente il via Phil Bauhaus (Bahrain-Victorious), che tuttavia fa subito fatica a seguire il ritmo del gruppo per via di problemi fisici, decidendo così di alzare bandiera dopo un’ora di sofferenza solitaria.
Wout Van Aert (Jumbo-Visma), precipitatosi al capezzale della moglie incinta, ed Anthony Perez (Cofidis), per motivi familiari, non si presentano al via della diciottesima tappa, che vede la squadra francese perdere strada facendo anche il malato Simon Geschke. Tutti invece prendono il via e portano al termine la frazione successiva, mentre nella ventesima tappa la formazione transalpina perde anche Victor Lafay in seguito ad una caduta nella quale ha riportato una lieve commozione cerebrale. Non ci sono invece ritiri l’ultimo giorno di gara: sono dunque 150 i corridori a portare a termine il Tour de France 2023.
Ritiri Tour de France 2023
Tappa 1
Enric Mas (Movistar)
Tappa 2
Richard Carapaz (EF Education – EasyPost)
Tappa 3
–
Tappa 4
–
Tappa 5
Jacopo Guarnieri (Lotto Dstny)
Luis León Sánchez (Astana Qazaqstan)
Tappa 6
–
Tappa 7
–
Tappa 8
Mark Cavendish (Astana Qazaqstan)
Steff Cras (TotalEnergies)
Tappa 9
Quinn Simmons (Lidl-Trek)
Tappa 10
–
Tappa 11
–
Tappa 12
David De La Cruz (Astana Qazaqstan)
Fabio Jakobsen (Soudal-QuickStep)
Tappa 13
Caleb Ewan (Lotto Dstny)
Ben Turner (Ineos Grenadiers)
Tappa 14
Romain Bardet (Team DSM-Firmenich)
Esteban Chaves (EF Education-EasyPost)
Ruben Guerreiro (Movistar)
Louis Meintjes (Intermarché-Circus-Wanty)
Antonio Pedrero (Movistar)
James Shaw (EF Education-EasyPost)
Ramon Sinkeldam (Alpecin-Deceuninck)
Tappa 15
Daniel Felipe Martinez (Ineos Grenadiers)
Tappa 16
Matteo Jorgenson (Movistar)
Tappa 17
Phil Bauhaus (Bahrain Victorious)
Alexis Renard (Cofidis)
Tappa 18
Simon Geschke (Cofidis)
Anthony Perez (Cofidis)
Wout Van Aert (Jumbo-Visma)
Tappa 19
–
Tappa 20
Victor Lafay (Cofidis)
Tappa 21
–
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