Tour de France 2022, David Gaudu: “Alla vigilia avrei firmato per il quarto posto. Oggi la mia lotta era con Quintana, i primi 3 sono più forti”

David Gaudu recupera un’altra posizione in cima all’Hautacam al Tour de France 2022. Il corridore della Groupama-FDJ, infatti, è arrivato quinto nella tappa vinta da Jonas Vingegaard riuscendo a superare in classifica Nairo Quintana, arrivato quasi due minuti e mezzo dopo di lui. Il francese ora occupa il quarto gradino del podio, un obiettivo che aveva messo già nel mirino questa mattina e su cui si è concentrato durante tutto il corso della tappa, senza farsi distrarre dalla battaglia tra i primissimi della generale, replicando una condotta di gara che ha tenuto per tutte e tre le settimane.

“La mia lotta non era con Pogacar, Vingegaard e Thomas, anche se poi sono arrivato quasi con Thomas oggi – ha spiegato ai nostri microfoni subito dopo l’arrivo –  La mia lotta era con Nairo e gli altri. Sono stato con loro, poi ho potuto contare su un grande Valentin Madouas e un grande Thibaut Pinot che era davanti. La cosa più difficile è stata riuscire a staccare Nairo e in giorni come questo se va bene recuperi nella generale. Sono tornato su Valentin che andava forte, poi Thibaut andava forte e alla fine dovevo solo andare a tutta fino alla fine delle mie forze”.

Il classe ’96  riconosce il valore del suo risultato: “Se alla vigilia mi avessero detto del quarto posto? Penso che avrei firmato. Quelli che dicono che fare quarto o quinto o sesto del Tour non serve a niente, non si rendono conto dello sforzo, dell’intensità, del livello che bisogna avere per fare quarto al Tour. Sono fiero di essere quarto nella generale. Mancano due giorni, restiamo concentrati perché tutto può succedere”

Sollecitato sul ruolo di miglior francese in questa Grande Boucle (con anche il miglior piazzamento nella generale dal podio di Bardet del 2017), dove ancora nessun transalpino ha ancora alzato le braccia al cielo, il venticinquenne sembra avere le idee chiare: “Sì, sono il miglior francese dal 2017, lo so, ma il livello aumenta e insieme a quello dei francesi aumenta anche quello degli altri, ci sono molte nazioni che emergono. Penso all’Africa con Girmay, agli sloveni e agli slovacchi e quindi non ci sono tanti francesi quanto gli anni passati, quindi ora è più difficile vincere”.

Il giovane transalpino non sembra poi avere nemmeno particolari rimpianti in ottica podio: “Non so se ci sono punti in cui avrei potuto guadagnare tempo. Forse sul pavé. Ma comunque mi mancano tre minuti da Thomas, quelli sul podio sono i più forti, da qui a domenica avranno tutti vinto un Tour, io non ho nemmeno mai fatto una top 5 in un GT, spero questo sia solo la mia prima”.

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