Tour de France 2020, Egan Bernal ribadisce: “Ho dato tutto quello che avevo”. E sulle prossime tappe: “Voglio aiutare i miei compagni, forse per portare loro le borracce”

Nel giorno di riposo del Tour de France 2020 è tornato a parlare Egan Bernal. Il vincitore della Grande Boucle dello scorso anno, tra i favoriti di questa edizione, nella tappa di domenica ha perso più di sette minuti dalla Maglia Gialla Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e dunque non sembra destinato a ripetersi in questo 2020. Nella giornata di ieri, comunque, il 23enne colombiano ha condiviso i suoi pensieri in un’intervista condivisa sui canali social dalla sua squadra, la Ineos Grenadiers, dove parla del suo Tour, della vittoria dello scorso anno e di quello che potrebbe accadere nelle prossime frazioni.

“Sono rilassato oggi – ha esordito il giovane scalatore – Ho dato tutto quello che avevo, ho combattuto fino alla fine. Dalla prima salita di domenica ho dovuto resistere, ma ho continuato a lottare e a perseverare. Fino a quando ho mollato sulla salita finale. Non posso cambiare nulla, è il ciclismo, è la vita, e ora dobbiamo continuare a lottare e soprattutto non avere rimpianti“, ha dichiarato Bernal, ripetendo un concetto già espresso subito dopo la tappa di domenica.

Quando ho appuntato per la prima volta sulla schiena questo numero 1 sapevo che sarebbe stato difficile tornare ad essere il numero 1 – prosegue il colombiano – Mi è piaciuto molto questo titolo, questo onore, fare del mio meglio ogni giorno. Non credo di aver sentito la pressione, era più una specie di rispetto verso la gara. Sapevo che sarebbe stata dura nella più grande gara dell’anno con i migliori corridori al via”.

Quello che è certo, è che nessuno può contestargli il Tour vinto lo scorso anno: “Ho già vinto un Tour de France, nessuno può portarmelo via. Sono stato il primo vincitore colombiano e ne sono molto orgoglioso. Sono davvero orgoglioso di ciò che ho realizzato l’anno scorso a soli 22 anni. Cercherò di vincere di nuovo, voglio conquistare un altro Tour e altre gare, ma se non dovessi mai più vincere il Tour non cambierà perché ho già questa vittoria“.

Infine, un pensiero alle prossime giornate: “Ora voglio recuperare mentre cerco di aiutare i miei compagni. Forse per portare loro le borracce, fare questo tipo di lavoro che non ho mai fatto. Voglio aiutarli e inoltre ho intenzione di godermi la corsa. Se mi sento di nuovo bene, attaccherò. Ma dipende dalla mia condizione e dalla mia schiena, che fa ancora male”, conclude il corridore della Ineos Grenadiers.

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