Tim Merlier (Soudal-QuickStep): Non sbaglia niente e completa un tris di vittorie pesantissime, pareggiando il conto con Jonathan Milan. Sfrutta alla perfezione il lavoro della squadra, spreca il minimo necessario di energie nelle fasi preparatorie e poi sfodera il guizzo giusto per chiudere a braccia alzate.
Jonathan Milan (Lidl-Trek): Di certo la sorte non lo ha aiutato, costringendolo, insieme alla squadra, a una rimonta difficilissima, dopo il problema meccanico. Alla fine, è lì a giocarsi la volata, ma il serbatoio di energie ormai è svuotato e non gli permette di sopravanzare Merlier.
Tim van Dijke (Visma|Lease a Bike): Non è un velocista puro, ma continua a spargere qua e là buone impressioni, confermandosi un corridore di grande affidabilità. Chiude il suo primo Grande Giro con un quinto posto e con tante prospettive che lo rendono una risorsa molto importante, per il presente e per il futuro, della sua squadra.
Caleb Ewan (Jayco-AlUla): Ha tenuto duro fino all’ultima tappa, dando una bella dimostrazione di buona volontà. I risultati, però, sono mancati fin dalla prima volata e hanno continuato a mancare per tutto il Giro d’Italia, con il nono posto di Roma che di certo non potrà bastare per mettere in positivo il bilancio.
Alberto Dainese (Tudor): La squadra ha lavorato per lui praticamente in ogni occasione avuta a disposizione, ma, a Roma come nelle occasioni precedenti, il velocista veneto non è riuscito a fare la differenza. Questa volta si è dovuto accontentare del settimo posto, risultato che di certo non ne soddisfa le ambizioni.
Juan Sebástian Molano (UAE Team Emirates): La Maglia Rosa si mette nuovamente al suo servizio nel tentativo di propiziarne una volata di spessore, ma il colombiano non riesce a far fruttare tanta grazie e si perde sul più bello, non andando oltre un grigio 19esimo posto. In squadra, comunque, il bilancio rimane decisamente rosa.
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