Tokyo 2020, Mathieu Van Der Poel ammette: “Ho l’amaro in bocca. Quattro anni di lavoro andati in fumo”

Mathieu Van Der Poel ammette l’amarezza per il rinvio dei Giochi di Tokyo 2020. Spiegando di comprendere la decisione presa, il fenomeno neerlandese ha tuttavia espresso soprattutto la propria frustrazione per la decisione congiunta di CIO e governo giapponese di non svolgere l’evento questa estate, ma di riprogrammarlo per il 2021. Una scelta inevitabile vista la pandemia globale che ha colpito il mondo intero. Per il portacolori della Alpecin – Fenix significa dover necessariamente cambiare i propri piani in maniera importante, necessariamente adeguandoli a quella che sarà la nuova data scelta, se nuovamente in estate o in un altro periodo dell’anno. Protagonista tanto nel ciclocross, che su strada e in MTB, è in questa ultima disciplina che aveva deciso di inseguire il sogno dell’oro olimpico, dovendo dunque adeguare il suo calendario e la sua preparazione di conseguenza.

“È un vero peccato che i Giochi siano stati rinviati – spiega a Sporza – Ma comprendo la decisione, la salute globale viene prima di tutto. D’altro canto, mi lascia l’amaro in bocca. Quattro anni fa abbiamo ideato un piano per i Giochi di Tokyo e ora questo piano è finito in fumo […] Mentalmente non è facile se hai lavorato per questo negli ultimi quattro anni. Ma è anche vero che è la stessa situazione per tutti coloro che hanno lavorato a lungo termine per un obiettivo in questo periodo”.

Con un calendario bilanciato su tre discipline diverse, il portentoso figlio e nipote d’arte dovrà ovviamente ora ridisegnare tutto in funzione di quelle che saranno le nuove disposizioni, trovandosi probabilmente tra i più colpiti se la stagione su strada dovesse prolungarsi in autunno visto che poche settimane dopo inizierà la stagione del ciclocross. Al momento comunque “impossibile organizzare un programma” visto che “non c’è chiarezza su quando si tornerà a correre”.

Ma chiaramente i Giochi nel 2021 avranno sicuramente delle conseguenze importanti per lui, che aveva previsto di concentrarsi maggiormente su strada l’anno prossimo. Una scelta che dovrà necessariamente rivedere, ancor di più se la nuova data sarà in un periodo diverso dell’anno. “Spero che sarà nello stesso periodo – conclude – In modo che possono finire la campagna delle classiche come avevo previsto per il 2020. L’unico svantaggio è che potrei dover inoltre scegliere tra i Giochi e un Grande Giro, ma che continuerò con la MTB è sicuro. Poi il resto vederemo”.

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