Tre Giorni di La Panne 2017, Kristoff ritrova il sorriso

Alexander Kristoff conquista la seconda tappa della Tre Giorni di La Panne 2017. Il capitano della Katusha – Alpecin rispetta il pronostico della vigilia, ma per farlo deve faticare più del previsto considerando i numerosi attacchi. Se volata era attesa, negli ultimi 50 chilometri la corsa è stata caratterizzata da una battaglia serrata, che ha visto il leader Philippe Gilbert (Quick-Step Floors) molto attento, riuscendo così a conservare la sua leadership dagli assalti. Vittime del giorno, staccato dal gruppetto di una ventina di unit+ che si è giocata il successo, sono Luke Durbridge (Orica-Scott) e Simone Petilli (UAE Team Emirates), sorpresi dai ventagli e rimasti tagliati fuori, mentre sul podio di giornata salgono Edward Theuns (Trek-Segafredo) e Marcel Kittel (Quick-Step Floors) con Andrea Guardini (UAE Team Emirates) che chiude invece in quinta posizione.

Nella nuova classifica generale, Gilbert ha 50″ di vantaggio su Matthias Brandle (Trek-Segafredo) e 1’07” su Alexander Kristoff (Katusha-Alpecin).

Anche oggi la fuga fa fatica a partire. Dopo una ventina di chilometri Conor Dunne (Aqua Bleu Sport), Tony Hurel (Direct Energie), Evgeny Shalunov (Gazprom-Rusvelo), Ben Perry (Israël Cycling Academy), Stef Van Zummeren (Vérandas Willems-Crelan), Lawrence Naesen (WB-Veranclassic) e Bjorn Tore Hoem (Team Joker) riescono a guadagnare qualche centinaio di metri, iniziando una lotta serrata con il gruppo, dal quale altri corridori cercano continuamente di uscire. Nel momento in cui partono Brian van Goethem (Roompot-Nederlandse Loterij), Piet Allegaert (Sport Vlaanderen-Baloise) e Mark McNally (Wanty-Groupe Gobert) il gruppo si rialza, con il terzetto che va a riprendere i primi attaccanti.

In testa alla corsa si forma così un tentativo di dieci unità, che dopo 80 chilometri di corsa hanno un vantaggio superiore ai cinque minuti. Con l’avvicinarsi del Kemmelberg il gruppo aumenta il passo, per poi spezzarsi proprio sul famoso muro fiammingo. I favoriti riescono a restare tutti davanti e rapidamente la situazione si placa, favorendo il rientro dei ritardatari e l’allungo di Pim Ligthart (Roompot-Nederlandse Loterij) e Alex Kirsch (WB-Veranclassic), che si riportano sugli attaccanti. A 60 chilometri dal traguardo è tuttavia ridotto a 1’30”, davvero troppo poco.

Nel lungo tratto di pianura verso il circuito finale vede la Trek – Segafredo aprire le ostilità, con un primo tentativo di spezzare il gruppo. L’azione degli statunitensi non riesce, ma con il supporto di Katusha – Alpecin e Quick-Step Floors si creano alcuni ventagli che tagliano fuori alcuni dei meno attenti, tra cui Luke Durbridge (Orica-Scott), il più pericoloso per il leader. L’australiano ci prova per qualche chilometro, ma è troppo isolato e deve arrendersi.

Ripresi i fuggitivi, in testa alla corsa rapidamente restano solamente in 22: Alexander Kristoff, Baptiste Planckaert (Katusha-Alpecin), Philippe Gilbert, Max Richeze, Fabio Sabatini, Marcel Kittel (Quick-Step Floors), Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe), Edward Theuns, Matthias Brändle, Boy van Poppel (Trek-Segafredo), Andrea Guardini (UAE Team Emirates), Conor Dunne (Aqua Blue Sport), Sylvain Chavanel, Adrien Petit (Direct Energie), Pierre-Luc Périchon (Fortuneo-Vital Concept), Pim Ligthart, Brian van Goethem, Coen Vermeltfoort (Roompot-Nederlandse Loterij), Piet Allegaert, Jonas Rickaert (Sport Vlaanderen), Mark McNally (Wanty-Groupe Gobert) e Maxime Vantomme (WB-Veranclassic), il cui vantaggio al primo passaggio al traguardo è di novanta secondi sugli inseguitori.

Gilbert è tra i più attivi e i suoi sforzi vengono ricompensati con la conquista del traguardo volante, che gli vale tre secondi di abbuono ad ogni passaggio, per un guadagno di altri sei secondi sui rivali. Il traguardo si avvicina sempre più, con la maggior parte dei corridori che puntano alla volata. A provare a scardinare la situazione è Brandle, ma il suo tentativo viene chiaramente bloccato da Gilbert in persona.

All’ultimo chilometro si arriva dunque tutti assieme. Non ci sono molti gregari da poter sfruttare, quindi è soprattutto un gioco d’attesa, che viene rotta da Alexander Kristoff (Katusha-Alpecin), che parte da lontano. La scelta si rivela vincente, perché nessuno riesce più a riprenderlo, con Edward Theuns (Trek-Segafredo) che non si avvicina abbastanza, così come Marcel Kittel (Quick-Step Floors), costretto alla terza posizione.

ORDINE D’ARRIVO

CLASSIFICA GENERALE

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