Tour de France 2025, assolo vincente di Tadej Pogačar sull’Hautacam! Jonas Vingegaard perde 2’10”, Remco Evenepoel a 3’35”

Tadej Pogačar si prende il primo arrivo in salita del Tour de France 2025. Lo sloveno della UAE Team Emirates XRG, partito sulle prime rampe dell’Hautacam sfruttando una grande accelerazione di Jhonatan Narvaez, ha tagliato il traguardo in solitaria, infliggendo pesanti distacchi a tutti i rivali. È, infatti, di oltre 2 minuti il ritardo di Jonas Vingegaard, secondo di giornata, mentre ancora più pesante il distacco di Remco Evenepoel, che ha pagato 3’35”. Buona, invece, la prova di Florian Lipowitz (Red Bull-Bora-hansgrohe), terzo all’arrivo con un ritardo di 2’23”, mentre, alle sue spalle, la coppia formata da Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility) e Oscar Onley (Team Picnic PostNL) taglia il traguardo a 3 minuti netti dallo scatenato sloveno.

Il campione del mondo va così ad indossare nuovamente la Maglia Gialla, proprio sulla salita dove venne staccato nel 2022 dal rivale danese, ora distante 3’31” in classifica generale. A completare il podio provvisorio è ancora il belga, a 4’45”, che conserva così la sua maglia bianca dall’assalto di Lipowitz, ora quarto a 5’34”, davanti a Kevin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels) a 5’40”.

Il video dell’arrivo

Il racconto della tappa

Partenza lanciatissima, con la consueta raffica di attacchi. I primi a prendere qualche secondo sul gruppo sono Pascal Eenkhoorn (Soudal Quick-Step), Alexandre Delettre (TotalEnergies) e Alexey Lutsenko (Israel – Premier Tech), su cui si porta Marco Haller (Tudor). Il gruppo non lascia spazio e si torna ad attaccare, con Geraint Thomas (Ineos), Ben O’Connor (Jayco-AlUla) e Michael Storer (Tudor) a farsi vedere davanti. Dopo una ventina di chilometri una decisa accelerazione di Bryan Coquard (Cofidis) origina, anche grazie a un frazionamento in gruppo, un maxi-drappello di attaccanti che arriva a contare 50 unità.

All’attacco vanno infatti Tim Wellens (UAE Emirates XRG), Tiesj Benoot (Visma | Lease a Bike), Maximilian Schachmann (Soudal Quick-Step), Harrison Sweeny (EF Education-EasyPost), Louis Barré (Intermarché-Wanty), Laurenz Rex (Intermarché-Wanty), Santiago Buitrago (Bahrain Victorious), Lenny Martinez (Bahrain Victorious), Robert Stannard (Bahrain Victorious), Fred Wright (Bahrain Victorious), Thymen Arensman (INEOS Grenadiers), Tobias Foss (INEOS Grenadiers), Axel Laurance (INEOS Grenadiers), Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers), Connor Swift (INEOS Grenadiers), Laurence Pithie (Red Bull – BORA – hansgrohe), Aleksandr Vlasov (Red Bull – BORA – hansgrohe), Thibau Nys (Lidl-Trek), Mattias Skjelmose (Lidl-Trek), Edward Theuns (Lidl-Trek), Guillaume Martin (Groupama-FDJ), Valentin Madouas (Groupama-FDJ), Paul Penhoët (Groupama-FDJ), Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck), Julian Alaphilippe (Tudor), Marc Hirschi (Tudor ), Michael Storer (Tudor Pro Cycling Team), Matteo Trentin (Tudor), Ben O’Connor (Team Jayco AlUla), Luke Durbridge (Jayco AlUla), Mauro Schmid (Team Jayco AlUla), Raúl García Pierna (Arkéa-B&B Hotels), Clément Venturini (Arkéa-B&B Hotels), Pablo Castrillo (Movistar Team), Iván Romeo (Movistar Team), Einer Rubio (Movistar Team), Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale), Aurélien Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale), Emanuel Buchmann (Cofidis), Bryan Coquard (Cofidis), Ion Izagirre (Cofidis), Dylan Teuns (Cofidis), Harold Tejada (XDS Astana Team), Simone Velasco (XDS Astana Team), Steff Cras (TotalEnergies), Thomas Gachignard (TotalEnergies), Anthony Turgis (TotalEnergies), Michael Woods (Israel – Premier Tech), Joseph Blackmore (Israel – Premier Tech), Alexey Lutsenko (Israel – Premier Tech) e Jarrad Drizners (Lotto).

Per loro il vantaggio arriva nell’orbita dei due minuti, dopo una trentina di chilometri di gara. Da quel momento la situazione si stabilizza fino ai piedi del Col du Soulard, dove i battistrada arrivano con un margine di 1’45”. A lanciare la bagarre davanti sono Julian Alaphilippe e Axel Laurance, che fanno un grande forcing per creare selezione e lanciare i propri capitani. Rapidamente restano così davanti i soli Tim Wellens (UAE Team Emirates XRG), Santiago Buitrago (Bahrain Victorious), Thymen Arensman (INEOS Grenadiers), Tobias Foss (INEOS Grenadiers), Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers), Mattias Skjelmose (Lidl-Trek), Edward Theuns (Lidl-Trek), Michael Storer (Tudor Pro Cycling Team), Raúl García Pierna (Arkéa-B&B Hotels), Pablo Castrillo (Movistar Team), Einer Rubio (Movistar Team), Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale), Aurélien Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale) e Michael Woods (Israel – Premier Tech).

Dietro invece arriva l’atteso forcing della Visma | Lease a Bike, che si prende subito le redini del gruppo dopo un breve accenno di ritmo da parte della UAE Team Emirates XRG nelle primissime rampe della salita. Si crea così rapidamente una forte selezione che comincia a mietere vittime grazie al ritmo di Victor Campenaerts, al quale subentra Ties Benoot, che si è fatto appositamente staccare dalla fuga. Il primo colpo a sorpresa è quello che vede Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) perdere contatto a più di otto chilometri dalla vetta, ma il belga, scortato da Ilan Van Wilder stringe i denti e prova a trovare il suo ritmo sotto un sole cocente che lo manda in difficoltà.

Un equilibrio che invece non riesce a Ben Healy (EF Education – EasyPost), che salta completamente nel corso della salita, finendo ampiamente alle spalle della Maglia Bianca, dovendo così rapidamente dire addio alle sue speranze di Maglia Gialla. A sorpresa, il successivo a saltare è Matteo Jorgenson (Visma|Lease a Bike) che soffre il ritmo dei compagni. Scortato da Simon Yates, lo statunitense rientra a seguito del rallentamento di Sepp Kuss, permettendo così anche a Kévin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels) di rientrare dopo aver perso a sua volta contatto. Composto dunque da Tadej Pogačar (UAE Team Emirates XRG), Jhonatan Narváez (UAE Team Emirates XRG), Marc Soler (UAE Team Emirates XRG), Adam Yates (UAE Team Emirates XRG), Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike), Tiesj Benoot (Team Visma | Lease a Bike), Matteo Jorgenson (Team Visma | Lease a Bike), Sepp Kuss (Team Visma | Lease a Bike), Simon Yates (Team Visma | Lease a Bike), Primož Roglič (Red Bull – BORA – hansgrohe), Florian Lipowitz (Red Bull – BORA – hansgrohe), Cristián Rodríguez (Arkéa-B&B Hotels), Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale), Oscar Onley (Team Picnic PostNL) e Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility), il gruppo dei migliori scollina a poco meno di due minuti da Mike Woods, che nel finale della salita allunga per andarsi a prendere i punti del GPM.

Poco dietro di lui scollina Skjelmose, seguito da un trio composto da Armirail, Rubio e Storer, ma il francese conosce la discesa a menadito e allunga subito da solo. L’azione del padrone di casa è splendida in discesa e gli permette di riprendere Skjelmose, con il quale rientra su Woods, per poi staccarli in vista del successivo GPM, il breve, ma intenso Col des Bordères, che lo vede fare il vuoto rispetto a tutti gli inseguitori. Il francese termina così la salita con quasi un minuto sugli inseguitori, con Rubio e Storer rientrati si Skjelmose e Woods, e due sul gruppo, che nuovamente va a corrente alternata viste le difficoltà di Jorgenson. Un ritmo che permette a Evenepoel di riportarsi a circa venti secondi, distacco che rimane invariato sino in cima, dove a passare per primi sono gli uomini della UAE Team Emirates XRG, con Tim Wellens che, una volta ripreso, si è messo al servizio del suo capitano.

Mentre davanti continua lo show di Armirail, che arriva da solo ai piedi dell’Hautacam, il gruppo va a riprendere tutti gli inseguitori grazie a lavoro del campione belga che prosegue il suo forcing anche nelle prime rampe della salita, mandando nuovamente in difficoltà Evenepoel e Jorgenson, nonché Sepp Kuss e Simon Yates, lasciando così da solo Jonas Vingegaard. La UAE Team Emirates XRG alza così subito il ritmo con Jhonatan Narvaez che piazza una sferzata impressionante, rimanendo con solamente Tadej Pogacar e il suo rivale a ruota. Ancor prima che l’ecuadoriano si sposti Vingegaard perde qualcosa e il campione del mondo ne approfitta per scattare, malgrado al traguardo manchino ancora quasi 12 chilometri.

Il danese prova a gestirsi e inizialmente il distacco non si impenna, ma l’azione di Pogacar non perde di efficacia e guadagna terreno a vista d’occhio dopo aver ripreso l’eroico Armirail a undici chilometri dalla conclusione. Il distacco in quel momento è appena di dieci secondi, ma da quel momento ogni rilevamento cronometrico segnala un gap in crescita. Il distacco supera così il minuto a sei chilometri dall’arrivo, mentre alle spalle di Vingegaard si forma un quintetto con Lipowitz, Onley, Johannessen, Roglic e Vauquelin, anche se il francese, rientrato per ultimo, dura poco. Il più brillante fra questi uomini è Lipowitz, che piazza una serie di scatti per restare da solo, con Onley ultimo ad arrendersi. Dopo averci provato a sua volta, Johannessen sembra cedere, ma riesce poi a staccare Roglic, mentre dietro di loro Evenepoel sale con regolarità e riesce a rientrare e staccare Vauquelin.

Il francese poi rientra con i due che staccano a loro volta Roglic, poi nel chilometro finale ripreso anche da Felix Gall, che taglia il traguardo a oltre quattro minuti dallo scatenato sloveno, il cui ritmo asfissiante ha messo tutti al gancio. Il campione del mondo spinge fino al traguardo, festeggiando solo dopo aver tagliato la linea d’arrivo, chiudendo così con un vantaggio di 2’10” su Vingegaard, che nel finale ha dovuto anche guardarsi dal rientro dell’ottimo Lipowitz, terzo di giornata a 2’23”.

Risultato e Classifiche Tappa 12 Tour de France 2025

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