Milano-Sanremo 2017, festeggia Kwiatkowski – ancora una beffa per Sagan

Colpo a sorpresa di Michal Kwiatkowski alla Milano – Sanremo 2017. Il corridore del Team Sky si impone a sorpresa sul traguardo di Via Roma, interpretando al meglio un finale spettacolare. Ancora una beffa per Peter Sagan (Bora – Hansgrohe), autore di uno splendido scatto sul Poggio, con il quale è riuscito a far la differenza. Il Campione del Mondo è mancato solamente negli ultimi 50 metri, trovandosi infilato dal polacco al termine di uno sprint al cardiopalma. Completa il podio di giornata Julian Alaphilippe (Quick-Step Floors), bravo nel tenere le ruote dei primi due in salita, ma giunto stanco alla conclusione. Il gruppo giunge all’arrivo con 5 secondi di ritardo, regolato da Alexander Kristoff (Katusha – Alpecin) davanti a Fernando Gaviria (Quick-Step Floors). Il migliore degli italiani è Elia Viviani (Team Sky), nono.

La corsa si anima fin dalla partenza. Dopo un primo tentativo subito rintuzzato dal gruppo, al chilometro tre si sganciano Nico Denz (Ag2r La Mondiale), Mattia Frapporti (Androni-Sidermec), Mirco Maestri (Bardiani-CSF), in fuga anche dodici mesi fa, William Clarke, Tom Skujins (Cannondale-Drapac), Ivan Rovny (Gazprom-Rusvelo), Alan Marangoni (Nippo-Fantini), Umberto Poli (Novo Nordisk), Federico Zurlo (UAE Team Emirates) e Julen Amezqueta (Wilier-Selle Italia), che allungano riuscendo a portare via la fuga di giornata. I dieci arrivano subito un buon bantaggio, prima che William Bonnet (FDJ) e Aleksejs Saramotins (Bora – hansgrohe) si portino in testa al gruppo controllando la situazione, mantenendo il distacco stabile intorno ai 4 minuti.

La situazione cambia leggermente sulla salita del Turchino, dove il gruppo aumenta leggermente il ritmo, prima di rallentare nuovamente e permettere ai fuggitivi di tornare a guadagnare terreno. Una nuova accelerazione avviene a 100 chilometri dalla conclusione, con il gruppo che inizia gradualmente a recuperare terreno, iniziando il Capo Mele con solo 1’30” di ritardo. Sul Capo Cervo, secondo dei capi in programma, dal gruppo esce Alexis Gougeard (AG2R La Mondiale). L’azione del francese però viene annullata sul Capo Berta, proprio mentre fra i fuggitivi sono costretti ad alzare bandiera bianca Poli, Frapporti e Zurlo. Gli altri sette battistrada provano a continuare nella loro azione dovendosi però arrendere all’inizio della salita della Cipressa.

Dal gruppo arrivano così altri attacchi, con protagonisti alcuni uomini importanti come Greg Van Avermaet (BMC), Philippe Gilbert (Quick-Step Floors) e Tim Wellens (Lotto Soudal). Tra i più attivi c’è proprio quest’ultimo, con Mattia Cattaneo (Androni-Sidermec) che prova a seguirlo nella sua ulteriore accelerazione. Si forma un gruppettino di inseguitori, con il gruppo che si sfilaccia, ma a riportare sotto tutti è Tom Dumoulin (Team Sunweb), la cui azione tuttavia fa male ad alcuni velocisti. Perdono infatti contatto Juan José Lobato (LottoNL – Jumbo), Niccolò Bonifazio (Bahrain-Merida) e Mark Cavendish (Dimension Data), così come Jacopo Guarnieri (FDJ), elemento fondamental nel treno del campione in carica.

Nella discesa si prosegue ad altissima velocità, ma tutti assieme, mentre tornati sull’Aurelia, a 17 chilometri dal traguardo, si muove Tony Gallopin (Lotto Soudal). Alla ruota del francese si muovono altri attaccanti, fra i quali nuovamente Gilbert, in costante azione da stopper, ma la Bora – hansgrohe si fa trovare pronta, riportando sotto un gruppo composto ormai solamente da una cinquantina di corridori. Davanti si portano avanti anche FDJ, BMC e Trek – Segafredo, con le varie formazioni che cercando di portare nelle prime posizioni i propri capitani in vista del Poggio.

L’azione più efficace è tuttavia quella della Quick-Step Floors, con Tom Boonen che prende in mano la situazione fino all’imbocco della salita, quando sono poi gli uomini della Sky a portarsi davanti e affrontare le prime rampe in testa. A rilanciare l’azione ulteriormente, riducendo il gruppo in fila indiana, è nuovamente Dumoulin, il cui ritmo fa male, anche se nessuno perde contatto, se non qualche comprimario. Verso la fine del Poggio, il neerlandese non ce la fa più e a muovesi è invece Peter Sagan, che cerca di anticipare tutti i velocisti. Sonny Colbrelli prova a seguirlo, ma è costretto a mollare la presa, creando un buco. Al suo inseguimento si lanciano dunque Michal Kwiatkowski (Sky) e Julian Alaphilippe (Quick-Step Floors), che scollinano con il campione del mondo.

I tre passano con circa dieci secondi di vantaggio sul gruppo, guidato dalla BMC. In discesa sono gli uomini Bahrain – Merida a condurre l’inseguimento al terzetto di testa, nel quale è sempre Peter Sagan ad affrontare davanti una discesa velocissima. Si arriva nuovamente sull’Aurelia, a 2300 metri dal traguardo, con una differenza di 16 secondi. Dopo aver dato un primo cambio a fine discesa, Alaphilippe non tira più un metro, mentre Kwiatkowski concede giusto un breve cambio al campione del mondo, prima di mettersi alla sua ruota definitivamente una volta entrati nell’ultimo chilometro.

Consapevole che nessuno gli avrebbe più dato cambi, Sagan continua sparato verso il traguardo, con il gruppo che si avvicina sempre più, ma non abbastanza. A giocarsi il successo è dunque il terzetto di testa, con l’iridato che è costretto a lanciare dalla prima posizione. Alle sue spalle Kwiatkowski cede un paio di metri per poterne sfruttare meglio la scia, riuscendo a rimontare un esausto e impotente Sagan proprio sul traguardo. Alaphilippe completa il podio senza poter dire veramente la sua in volata, mentre una manciata di secondi più dietro è Alexander Kristoff (Katusha-Alpecin) a conquistare la volata dei battuti davanti a Fernando Gaviria (Quick-Step Floors) e al campione uscente Arnaud Démare (FDJ).

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