GP Francoforte 2019, Ackermann batte Degenkolb e interrompe l’egemonia di Kristoff! 4° Cimolai

Volata imperiale e successo di Pascal Ackermann al GP Francoforte 2019. Il portacolori della Bora-hansgrohe, campione nazionale tedesco, ha battuto il connazionale John Degenkolb (Trek-Segafredo) e il campione uscente Alexander Kristoff (UAE Team Emirates) nella volata a ranghi compatti che ha deciso la corsa. Al quarto posto si è piazzato Davide Cimolai (Israel Cycling Academy), che si è dovuto spostare negli ultimi 100 metri per lasciare il varco alle transenne ad Ackermann, che ha poi resistito al tentativo di ritorno di Degenkolb, battendo così il vincitore dell’edizione 2011. Nella top ten anche Davide Gabburo (Neri Sottoli-Selle Italia-KTM), che ha chiuso la prova al settimo posto. Per il 25enne tedesco matura invece così la terza vittoria in stagione e la dodicesima tra i professionisti.

Dopo appena due chilometri dal via prendono il largo Yoann Offredo (Wanty-Gobert), Casper Pedersen (Team Sunweb), Dimitri Peyskens (Wallonie-Bruxelles), Sebastian Schönberger (Neri Sottoli-Selle Italia-KTM), Evgeny Shalunov (Gazprom-RusVelo), Mathias Van Gompel (Sport Vlaanderen-Baloise) e Artyom Zakharov (Astana), ai quali il gruppo non rende la vita semplicissima. A fare il ruolo di guastafeste è la Katusha-Alpecin, che riassottiglia il gap fino a 50” prima di decidere di dare definitivamente il via libera agli attaccanti, che possono così guadagnare oltre 3′. Il primo a perdere contatto è Offredo, vittima di una foratura che lo costringe a farsi riassorbire dal plotone.

Quando il vantaggio inizia a farsi interessante, a dare manforte in testa al gruppo arriva anche la Bora-hansgrohe di Pascal Ackermann. I primi due GPM vengono vinti da Zakharov su Peyskens, con il neerlandese che fa suo il terzo davanti a Shalunov quando il gruppo ha ormai completato la sua rimonta. Dopo un attacco senza esito di Nils Politt (Katusha-Alpecin) e Kevin Ledanois (Arkéa-Samsic), partono in contropiede Kristian Sbaragli (Israel Cycling Academy), Davide Ballerini (Astana), François Bidard (Ag2r La Mondiale) e Geoffrey Soupe (Cofidis, Solutions Crédits), che si riportano su Shalunov e Peyskens a 68 chilometri dall’arrivo.

Il terzo passaggio sulla salita di Mammolshain registra l’attacco di Matej Mohoric (Bahrain-Merida), che torna sugli uomini in testa mentre dietro appare in leggera difficoltà il campione in carica Alexander Kristoff (UAE Team Emirates), che si rifà sotto soltanto approfittando del successivo tratto in discesa. A dettare il ritmo è sempre la Bora-hansgrohe, che tiene a distanza di sicurezza il drappello di sette elementi che procede con buon accordo, con Soupe che perde però presto contatto. Una volta entrati negli ultimi 20 chilometri prova a scattare Ballerini, il cui tentativo viene rintuzzato da Mohoric che riporta in scia anche Sbaragli, Shalunov e Peyskens.

Il quintetto imbocca con una manciata di secondi di vantaggio sul gruppo il circuito finale, col ricongiungimento che avviene soltanto a 5 chilometri dall’arrivo. In contropiede prova a muoversi Manuele Boaro (Astana), ma il trenino della Bora-hansgrohe non gli concede margine. In vista della flamme rouge la formazione che riesce a organizzarsi meglio è la Israel Cycling Academy, che riesce a pilotare al meglio Cimolai nel toboga finale. Il fresco vincitore della Vuelta a Castilla y Leon lancia la volata in posizione ideale, ma negli ultimi 200 metri gli fanno difetto le gambe. Il friulano ha così la lucidità per non intralciare lo sprint potente di Ackermann, che trova il pertugio alle transenne e si produce in un’accelerazione che gli permette di resistere al ritorno di un deluso Degenkolb, lanciando un bel segnale in vista del Giro d’Italia che rappresenterà il suo debutto assoluto in una corsa di tre settimane.

Ordine d’arrivo GP Francoforte 2019

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