Favoriti Maglia Rossa Vuelta a España 2021: il dream team Ineos principale ostacolo per il tris di Primoz Roglic – Mikel Landa guida la schiera degli outsider
Tanti uomini a caccia della Vuelta a España 2021. Dopo l’insolita collocazione autunnale dello scorso anno, l’ultimo GT della stagione torna nella sua finestra abituale, offrendo un’importante occasione di riscatto per chi è rimasto deluso dalla sua stagione fin qui e l’opportunità di un ulteriore sigillo su chi invece ha già raccolto successi importanti. Ci sarà al via il vincitore delle ultime due edizioni, Primoz Roglic, che come lo scorso anno punta su questa corsa per riscattarsi dalla delusione del Tour, con la differenza che però quest’anno ci arriva con un oro olimpico al collo dopo aver vinto la crono di Tokyo. Il parterre è di altissimo livello, e potrebbero esserci fino a quattro altri corridori già in grado di vincere un GT in carriera, due dei quali correranno in squadra insieme.
Favoriti Maglia Rossa Vuelta a España 2021
Dopo le ultime due edizioni conquistate, non si può non considerare Primoz Roglic (Jumbo-Visma) come favorito numero uno. Lo sloveno, deluso dalla caduta e conseguente ritiro al Tour, ha mostrato di aver già recuperato la giusta condizione vincendo la prova a cronometro di Tokyo 2020, rilanciando dunque le sue ambizioni anche in vista del GT iberico. Il classe ’90 poi potrà contare su un team fortissimo in salita, che vede in Sepp Kuss e soprattutto Steven Kruijswijk anche dei potenziali uomini da classifica se le cose si dovessero mettere male per il capitano designato.
A contendere lo scettro a Roglic ci sarà principalmente il team Ineos Grenadiers, che schiera un vero e proprio dream team. Il vincitore del Giro Egan Bernal punta alla doppietta stagionale e a mettere in bacheca l’unico GT che ancora gli manca, ripetendo magari le grandi imprese di maggio sulle strade italiane. Il colombiano è caduto nella prima tappa della Vuelta a Burgos e, pur non avendo riportato gravi conseguenze, non sembra aver ancor recuperato per tutto e potrebbe soffrire nelle prime tappe. Anche per questo motivo, oltre al dominatore dell’ultimo Giro d’Italia, la compagine britannica schiera al via anche il vincitore dell’edizione 2019 della corsa rosa, Richard Carapaz. L’ecuadoriano arrivò a pochi secondi dalla vittoria lo scorso anno (e probabilmente avrebbe anche vinto se la corsa non fosse stata accorciata di tre tappe per via della pandemia) e quest’anno ha dimostrato già di essere in forma, prima salendo sul podio del Tour e poi vincendo l’oro olimpico a Tokyo. Proprio il non essersi mai fermato dopo tutti questi sforzi, potrebbe però presentare il conto al classe ’93.
La Ineos comunque non si farebbe di certo trovare impreparata, visto che ha avuto invece tutt’altro avvicinamento alla corsa Adam Yates (Ineos Grenadiers), che è al primo GT con la nuova maglia, dopo aver anche strappato una mezza promessa che avrebbe potuto correre da capitano (ovviamente non unico) . In teoria arriva in buono stato di forma anche Pavel Sivakov, che però avrebbe bisogno di una congiuntura astrale particolarmente favorevole per ribaltare le gerarchie interne.
La lotta però non sarà circoscritta soltanto a questo due team, visto che ci sono altre squadre che si presentano con la voglia di portare a casa la corsa. Una delle più agguerrite è sicuramente la Bahrain Victorious, che si schiera compatta al fianco di Mikel Landa, che arriva in gran forma sulla scia della vittoria della Vuelta a Burgos e culla ancora il sogno della vittoria del primo GT in carriera dopo tanta sfortuna e/o sacrificio a favore dei capitani. Sacrificio dei capitani che è gran parte della carriera di Damiano Caruso, che però è anche molto altro, come ha dimostrato al Giro d’Italia, concluso alle spalle soltanto di Bernal, facendo anche tremare il colombiano con un attacco nell’ultima tappa di montagna. L’italiano sembra dunque la principale alternativa allo spagnolo in una formazione che può contare anche su corridori forti in salita come Jack Haig e Wout Poels, senza trascurare Mark Padun, che vorrà continuare a sorprendere, come fatto al Delfinato e, più recentemente, alla Vuelta a Burgos.
Vuelta a Burgos che ha mostrato che anche Hugh Carthy (EF Education-Nippo) è in un buono stato di forma. Il britannico l’anno scorso chiuse sul podio, conquistando anche la tappa dell’Angliru, e quest’anno sembra in grado di provare a ripetere l’impresa, con una squadre che dovrebbe stringersi intorno a lui. Più in difficoltà nelle ultime uscite invece Aleksandr Vlasov (Astana-Premier Tech), un altro dei protagonisti della scorsa edizione, che vorrebbe salutare il suo team con una prestazione degna di nota, prima di accasarsi alla Bora-hansgrohe.
Bora-hansgrohe che schierà al via una coppia ben assortita composta da Max Schachmann e Felix Grossschartner (in top 10 lo scorso anno), dalla quale solo lungo l’arco della corsa emergerà il vero capitano in classifica generale. Una situazione simile a quella che si vivrà in casa Movistar dove, oltre all’eterno Alejandro Valverde, che difficilmente riuscirà a curare ancora la generale nonostante la top 10 dello scorso anno, ci saranno Miguel Angel Lopez ed Enric Mas. I due hanno condiviso anche il Tour, ma in quel caso il colombiano era uscito praticamente subito di classifica, evitando possibili frizioni, ma anche perdendo la possibilità di giocarsi una doppia carta. Entrambi fermi dalla Grande Boucle, ci riproveranno sulle strade spagnole.
Tra gli italiani, oltre al già citato Caruso, varrà la pena monitorare le prestazioni di Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), che di fatto si trova alla prima occasione da capitano unico della sua carriera. L’abruzzese proverà a esaltarsi con una squadra completamente al suo servizio e su un percorso abbastanza adatto alle sue caratteristiche. L’infortunio di Domenico Pozzovivo (QhubekaNexthash), potrebbe offrire un’occasione importante a Fabio Aru, che, dopo aver ritrovato le sensazioni giuste nell’ultimo mese, avrà voglia di testarsi su un palcoscenico così importante per dimostrare che è tornato vicino ai suoi livelli migliori.
Tre giorni fa avrebbe forse guadagnato qualche posizione in più nel borsino un corridore come Romain Bardet (DSM), che però con la caduta in discesa nella tappa vinta della Vuelta a Burgos, ha incrinato un po’ quell’ottimo stato di forma con il quale si stava avvicinando all’appuntamento. I tifosi francesi, però, potranno supportare anche Guillaume Martin (Cofidis), che dopo la top 10 del Tour punta a fare bene anche sulle strade spagnole, dove lo scorso anno conquistò la maglia a pois di miglior scalatore.
Oltre a Landa e gli uomini Movistar, invece, i tifosi di casa potranno riporre qualche speranza su David De La Cruz (UAE Team Emirates), in top 10 lo scorso anno e apparso in buona forma nelle ultime uscite. Altri corridori che potranno provare a correre almeno per un piazzamento sono poi Lucas Hamilton (Team BikeExchange), James Knox (Deceuninck-QuickStep), Louis Meintjes (Intermarché-Wanty-Gobert) e Rafal Majka (UAE Team Emirates), con quest’ultimo che, a seconda di come si metterà la corsa, potrebbe però dover sottostare a delle logiche di squadra.
Borsino dei Favoriti Vuelta a España 2021
***** Primoz Roglic
**** Egan Bernal, Mikel Landa
*** Richard Carapaz, Hugh Carthy, Adam Yates
** Miguel Angel Lopez, Aleksandr Vlasov, Enric Mas, Giulio Ciccone
* Romain Bardet, Damiano Caruso, Steven Kruijswijk, David De La Cruz, Guillaume Martin
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