Giro d’Italia 2019, Zakarin si sblocca e riapre i giochi: “Fino a metà tappa non stavo bene, poi ho dato tutto”
Ilnur Zakarin è l’uomo copertina della tredicesima tappa del Giro d’Italia 2019. Tra i protagonisti della fuga che ha caratterizzato la frazione che registrava il primo arrivo in salita, il capitano della Katusha-Alpecin è rientrato sui cinque avversari che si erano avvantaggiati a circa 30 chilometri dell’arrivo, approfittando poi del lavoro del tandem della Trek-Segafredo, composto da Giulio Ciccone e Bauke Mollema, per mantenere un vantaggio sufficiente a impedire il rientro degli avversari alle spalle. Una volta esaurito il lavoro dell’italiano, lo scalatore russo ha aperto il gas vedendo il solo Mikel Nieve (Mitchelton-Scott) restargli a ruoto, ma scrollandosi di dosso l’avversario con una nuova accelerazione a 1400 metri dall’arrivo. Per il quinto classificato nell’edizione del Centenario matura così la seconda vittoria nella Corsa Rosa, dopo quella ottenuta ad Imola nel 2015, che gli permette di risalire la classifica generale fino al terzo posto.
“Non abbiamo pianificato questo attacco – ha dichiarato a caldo ai microfoni di Raisport il vincitore di giornata – ma davanti c’erano tanti uomini forti. Fino a metà gara non mi sono sentito particolarmente bene, poi ho iniziato a scaldarmi e nel finale stavo meglio. Ho dato tutto e ce l’ho fatta. Non ho ancora visto la classifica, ma se ho guadagnato qualche posizione sono felice”.
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