Giro d’Italia 2018, Dumoulin: “La preda sono ancora io e Yates dovrà guadagnare altri secondi”

Tom Dumoulin non teme lo spauracchio Monte Zoncolan. Il quarto arrivo in salita del Giro d’Italia 2018 non spaventa il vincitore della scorsa edizione della Corsa Rosa, che all’appuntamento si presenta forte del secondo posto in classifica generale, con un ritardo di 47 secondi da Simon Yates (Mitchelton-Scott), e sulla scorta di una serie di prestazioni brillanti che ne hanno confermato le velleità di centrare il bis a dodici mesi di distanza.

Il portacolori del Team Sunweb ha parlato proprio della differenza di peso con il rivale britannico per presentare una frazione che può ridisegnare la classifica: “Naturalmente è un fattore che conta – ha ammesso ai microfoni di Raisport – perché pesare di più più significa doverci mettere più potenza ed energia. La differenza tra me e lui è di circa dieci chili e può influire, ma non è l’unica cosa che conta“.

Abituato ad indossare le insegne del primato un anno fa, il 28enne di Maastricht si trova stavolta a vestire i panni del cacciatore. Un’inversione di ruolo che non sembra innervosirlo: “In realtà mi sento ancora la preda perché Yates deve guadagnare secondi su di me in vista della cronometro che gioca a mio favore. È innegabile che chi indossi la maglia rosa abbia più pressione addosso, ma ha dalla sua parte anche quella carica in più che deriva dal poterla vestire”.

Dumoulin sembra avere le idee già chiare. Perpetrare una guerra anche psicologica con il rivale nelle prossime due frazioni prima di provare a sovvertire le gerarchie nei 34 chilometri contro il tempo da Trento a Rovereto, nei quali proverà a bissare il successo nella frazione inaugurale di Gerusalemme e a ripetere il ribaltone che gli riuscì nel 2017 nella crono del Sagrantino grazie alla quale “strappò” la rosa a Nairo Quintana involandosi verso il suo primo trionfo in carriera in un GT.

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