Androni-Sidermec, Ellena: “A volte bisogna creare la fuga”
Giovanni Ellena fa il punto della squadra al Giro d’Italia 2018. La Androni – Sidermec si è resa protagonista di numerosi tentativi di fuga all’interno della Corsa Rosa, ed è proprio l’indole aggressiva della compagine professional l’argomento su cui si sofferma il suo storico diesse, che ne sottolinea le prestazioni e il ruolo in un gruppo di grande spessore, ma nel quale la storica squadra riesce comunque sempre a farsi notare proprio per la sua indole aggressiva. Tanto che sinora non c’è stata fuga in cui non abbia partecipato un suo corridore.
“Pur non essendo una squadra WorldTour ci stiamo facendo vedere molto – si rallegara – Abbiamo corridori giovani e promettenti, sempre all’attacco. Però prenderla la fuga non è proprio così semplice, a volte bisogna crearla.” Sottolinea dunque l’importanza di scegliere il momento giusto da parte dei corridori designati a partire ad inizio tappa, anche con l’aiuto delle indicazioni dell’ammiraglia.
Attacchi che sono risultati fruttuosi, con Marco Frapporti in testa alla classifica Premio fuga Pinarello da diversi giorni, o con Fausto Masnada, in testa fino ai meno tre chilometri nella tappa di Campo Imperatore. Il corridore bergamasco anche ieri secondo Ellena era “uno dei due designati a entrare nella fuga e con la speranza, per gentile concessione del gruppo, che potesse arrivare al traguardo”. La fuga non è partita, ma la squadra si è comunque fatta vedere con Frapporti a metà tappa e con Davide Ballerini e Francesco Gavazzi, rispettivamente quinto e settimo all’arrivo.
Se ieri è arrivato un tentativo partito nel finale di tappa, il DS piemontese ritiene comunque che ci siano “dei percorsi in cui la fuga può arrivare”, pur riconoscendo i limiti della squadra. “L’attacco sullo Zoncolan per noi sarebbe duro e impensabile – ammette – Da diesse bisogna capire quali sono le nostre limitazioni e il potenziale del nostro gruppo di atleti”.
Cercare le tappe più adatte risulta dunque un punto fermo, ma il lavoro del direttore sportivo non si ferma a questo: “Bisogna essere umili e aver voglia di imparare perché il mondo si evolve alla velocità della luce: è necessario avere sempre una mente aperta, capace di assorbire tutti gli input che ci arrivano di continuo”.
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