Volta ao Algarve 2020, Vincenzo Nibali all’esordio stagionale: “Ho voglia di misurarmi, sono tranquillo e fiducioso”
Vincenzo Nibali pronto al debutto alla Volta ao Algarve 2020. Il nuovo portacolori della Trek – Segafredo è volato in Portogallo per iniziare una stagione tra le più importanti della sua lunga e ricca carriera. Un anno speciale in cui i Giochi di Tokyo 2020 rappresentano l’obiettivo primario, attorno al quale far ruotare altri due impegni di grande importanza: Giro d’Italia e Mondiale di Aigle-Martigny 2020. Per farlo si è preparato in maniera meticolosa durante un inverno mai così lungo per lui, con un debutto piuttosto tardivo ed inedito visto che la corsa lusitana, alla quale partecipa per la prima volta in assoluto, si svolge dal 19 al 23 febbraio. Ma ora finalmente è il momento di indossare la divisa da corsa (la formazione statunitense ne ha una specifica per gli allenamenti) e appendervi il primo dorsale dell’anno, che per lui sarà il 105.
“Un po’ di routine c’è – ammette alla Gazzetta dello Sport – C’è la non voglia di allenarsi, ma di correre. Correre è molto meglio che allenarsi. Poi l’inverno sta per finire, i chilometri percorsi in bici sono già tanti, molti degli altri hanno già iniziato e anche in me c’è una forte volontà di scendere in campo”.
Ma ovviamente, volendo fare un paragone con la scorsa stagione, la condizione è migliore visto che nel 2018 aveva dovuto affrontare le conseguenze della caduta al Tour de France: “Quest’anno, almeno come sensazioni, sono partito meglio. L’anno scorso vivevo la transizione per l’infortunio alla vertebra del Tour 2018. Al fisico serviva tempo. Poi prima dell’altura siamo stati in località calde come la Sicilia, o Maiorca. A Lugano non ha piovuto quasi mai. Non ho perso giorni di allenamento per la pioggia, o forse uno. Mai successo”.
Le sensazioni sembrano buone, ma ovviamente dovranno essere misurate in gara, nel confronto con gli avversari. Anche se in questa sua prima uscita il risultato non è l’aspetto fondamentale, in corsa cercherà di dare il massimo nella sfida con alcuni rivali di primo piano: “Mi sembra di stare bene, ma fino a che non agganci i piedi ai pedali in gara non puoi saperlo – aggiunge al quotidiano sportivo in edicola oggi – Ho voglia di misurarmi, perché ho cercato di lavorare molto bene. Sono tranquillo, fiducioso. La squadra mi ha dato la serenità necessaria”.
Pronto per le nuove sfide che lo attendono, il messinese classe 1984 conferma di voler puntare a grandi traguardi, senza guardare la carta d’identità, per nulla intimorito dal fatto che se vincesse la Corsa Rosa sarebbe il più ‘anziano’ di sempre a riuscirci: “Io vecchio? L’età è solo un numero!”, commenta al riguardo spazzando via qualsiasi dubbio. Non manca infine qualche parola su chi invece ha tutto il futuro davanti, suo delfino e fido scudiero per questa stagione, nonché compagno di stanza Giulio Ciccone, fresco vincitore del Trofeo Laigueglia: “La salita è la sua arena. Giulio è un attaccante, “nervoso” nel senso buono. Iperattivo, vuole che tutto sia al posto giusto. Ha voglia di far bene, non si fa sfuggire niente, è sempre concentrato. Sa che deve migliorare a crono, ma ha già cominciato a cercare di farlo. È nella squadra giusta, c’è tutto il necessario. Dal materiale allo staff, ai compagni”.
A pochi minuti dal via della corsa, abbiamo scambiato due parole con il siciliano, che ci è apparso tranquillo e sorridente: “Arrivare alla prima corsa è sempre una bella emozione, poi con una maglia diversa – ci ha confermato – Cercheremo di vivere al meglio questa giornata. Per quanto riguarda i miei obiettivi, non lo so perché la prima gara è sempre una grande incognita. Bisogna provare le proprie sensazioni in gara e sentire come si sta”.
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