Tudor Pro Cycling, Julian Alaphilippe alla caccia di nuovi stimoli: “Era arrivato il momento nella mia carriera di fare un cambiamento”
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Dopo tanti anni nel Wolfpack, Julian Alaphilippe si presenta al via del 2025 con nuovi colori, una nuova squadra e tante novità in tutto ciò che lo circonda. Il due volte campione del mondo, infatti, da qualche mese è un nuovo corridore della Tudor Pro Cycling e spera che questa novità possa essere quella spinta in più per farlo uscire dal periodo negativo vissuto nelle ultime stagioni, in cui il numero delle cadute e degli episodi negativi ha superato di gran lunga quello dei successi e delle giornate di gloria.
Intervistato da idlprocycling.com, il 32enne transalpino ha raccontato quelli che sono stati i motivi che lo hanno spinto a cambiare aria dopo 11 anni trascorsi alla Soudal Quick-Step, scelta che ha lasciato interdetti diversi tra appassionati e addetti ai lavori, soprattutto considerando il passo indietro da una formazione WorldTour ad una Professional: “Era il momento giusto nella mia carriera per fare un cambiamento – spiega Alaphilippe – Quando ho iniziato a parlare con la Tudor mi è piaciuto vedere quanto mi volessero. La filosofia della squadra è in linea con la mia e mi ha impressionato anche la struttura del team, considerando che è una formazione così giovane. Sanno dove vogliono arrivare e quindi io sono motivato e sono felice della mia scelta. Sono pronto per questa nuova avventura, tutto è nuovo, ed è quello che mi serviva”.
L’approdo in una formazione che non garantisce la partecipazione a tutte le corse WorldTour lascia però spazio ad un’ipotesi che spaventa tutti i tifosi francesi: un Tour de France senza Loulou. Lo stesso nativo di Saint-Amand-Montrond, però, non vuole pensare troppo in avanti nel tempo, preferendosi concentrare sulla prima metà di stagione e sugli appuntamenti che lo aspettano: “Non possiamo pensare troppo avanti del tempo. Noi speriamo di riuscire a partecipare a tutte le corse che sogniamo. Sarebbe fantastico andare al Tour con questa squadra, ma al momento siamo solo concentrati sull’attualità. Sarebbe già fantastico se riuscissimo a partecipare a tutte le classiche. I Mondiali? Dicono che sarà una gara difficilissima. Più sarà dura, più sarà facile per Pogacar, quindi al momento non ci sto ancora pensando”.
Proprio la sloveno è stato visto da molti come una sorta di “successore” di Alaphilippe, corridore che nel quadriennio dal 2018 al 2021 è stato in grado di conquistare successi a ripetizione e che è poi un po’ calato anche a causa dell’età: “Tadej è stato spettacolare nel 2024 – ammette il francese – E sento dire che è ancora al 20% del suo potenziale. Sarà difficile batterlo in corsa ma io sono concentrato solo su me stesso, pur sapendo che batterlo non è una cosa che spetta a me. Tadej è un fenomeno, probabilmente il miglior corridore al mondo. È fantastico per questo sport avere Tadej come Campione del Mondo così dominante, non c’è nulla di meglio”.
Ed in conclusione il classe 1992 guarda anche al futuro, che per i prossimi 3 anni lo vedrà legato alla formazione elvetica: “Vivrò questi anni stagione dopo stagione. Sento la voglia della squadra di lavorare con me e io mi sento motivato nel lavorare su questo progetto e anche a lungo termine. Quando scadrà il mio contratto avrò 35 anni, sarei contento anche solo se fossi ancora in grado di gareggiare ad alto livello. Vedremo. Fortunatamente però sono anche un padre. Da quando è nato mio figlio ho vissuto dei momenti difficili, ma poi realizzo di avere una famiglia e questo mi motiva per tornare ancora più forte di prima e mi permette di godermi il ciclismo ancora di più”.
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