TotalEnergies, Jean-René Bernaudeau apre all’arrivo di Julian Alaphilippe: “C’è posto con noi per lui, potrebbe essere il nostro nuovo Sagan”

La TotalEnergies non nasconde l’interesse per Julian Alaphilippe. L’ex campione del mondo vedrà il suo contratto con la Soudal-QuickStep scadere alla fine di questa stagione, e non è un segreto che i rapporti tra lui e il boss del Wolfpack, Patrick Lefevere, non siano più particolarmente buoni, considerando anche le critiche che il manager belga non ha risparmiato nei confronti del suo corridore nel corso dell’ultimo anno. Le possibilità che il 31enne lasci la squadra sono dunque buone, e tra i team che potrebbero accoglierlo c’è la compagine Professional transalpina guidata da Jean-René Bernaudeau, che già negli scorsi mesi si era fatta avanti per il vincitore della Milano-Sanremo 2019.

“C’è posto con noi per Julian – ha dichiarato Bernaudeau a L’EquipeSa che potrebbe essere il nostro nuovo Peter Sagan, soprattutto con l’arrivo di una nuova ondata di giovani corridori di talento con noi. Avrebbe questa posizione di leader, perché è un esempio per tanti ragazzi“.

Anche se l’operazione Sagan non ha dato particolari frutti in termini di risultati sportivi, le due stagioni dello slovacco al team hanno portato altri benefici, che potrebbero essere replicati con l’ingaggio di Alaphilippe: “[Sagan] è un ragazzo eccezionale che ci ha portato molto con la sua esperienza e la sua mentalità. Ci ha portato un orgoglio che forse ci mancava. È arrivato pagando lui stesso gran parte del suo stipendio e lascerà un segno indelebile nella nostra storia. Con lui abbiamo capito che potevamo crescere. Come con Niki Terpstra e Edvald Boasson Hagen. Ma oggi vorremmo concentrarci nuovamente sui francesi“.

Anche con l’innesto di Alaphilippe, la formazione francese non punterebbe comunque a entrare nel WorldTour ma vorrebbe limitarsi a chiudere l’anno tra le due migliori squadre Professional, in modo da ottenere gli inviti automatici per tutti gli eventi della massima divisione: “Potrei scioccare le persone, ma alla fine il WorldTour non mi interessa. La cosa più importante è essere primo o secondo nella seconda divisione perché lì abbiamo il vantaggio di non dipendere dagli inviti degli organizzatori, questi due posti ti permettono di qualificarti direttamente ai grandi eventi senza essere nel WorldTour. È una situazione finanziariamente sostenibile, ma siamo 21esimi e oggi ci sta costando caro“, ha concluso Bernaudeau.

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