Rohan Dennis si dichiara colpevole di guida pericolosa e rischia sette anni di carcere per la morte di Melissa Hoskins
Rohan Dennis si è dichiarato colpevole di una nuova accusa nell’ambito del processo per la morte di sua moglie Melissa Hoskins. L’ex ciclista australiano ha investito la collega olimpionica al termine di un litigio, che aveva cercato di trattenerlo dal partire con la sua auto. Dennis non sarà ritenuto responsabile diretto della morte della moglie, visto che le accuse di omicidio vengono accantonate, ma rischia comunque fino a sette anni (la metà di quanto rischiava sinora) dopo essersi dichiarato colpevole di una nuova accusa. Il 34enne australiano è comparso oggi, dopo il rinvio dell’udienza precedentemente annunciato, davanti alla corte di Adelaide per rispondere dell’accusa di guida pericolosa che ha causato la morte e di un’accusa aggravata di guida senza la dovuta attenzione.
Arrestato in seguito ai fatti avvenuti a Medindie, nel nord interno di Adelaide, dove i due abitavano, il 30 dicembre 2023, Dennis ha scelto assieme al proprio staff legale di dichiararsi colpevole di queste nuove accuse e la sua avvocata ha spiegato che “non c’era alcuna intenzione da parte del signor Dennis di fare del male alla moglie e questa accusa non gli imputa alcuna responsabilità per la sua morte”. La difesa e i pubblici ministeri hanno dunque concordato di far cadere le accuse originali e che sarebbe stata invece formulata un’accusa aggravata di creazione di probabilità di danno.
“Ciò che è stato concordato per oggi è che ci sarà un patteggiamento per il terzo capo d’accusa… le accuse originali saranno ritirate”, ha detto il magistrato Justin Wickens, con un nuovo capo d’imputazione basato “sull’imprudenza” al volante di Dennis, che non ha tenuto conto dei rischi quando la moglie era sul suo veicolo o nelle sue vicinanze, sapendo che avrebbe potuto causare danni o essendo sconsideratamente indifferente al fatto che questi venissero causati. L’aggravante viene riconosciuta in quanto i due avevano una relazione. La pena massima prevista ora è di sette anni di carcere e la perdita della patente di guida per cinque anni.
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