Cofidis, Fortin pronto alla sfida: “In qualche corsa minore potrò giocarmi le mie opportunità”

È arrivata finalmente l’occasione che vale una carriera per Filippo Fortin. Il 29enne sprinter azzurro, reduce da quattro anni di gavetta tra formazioni Continental (GM, Tirol e Felbermayr-Simplon Wels) ha trovato un importante ingaggio per il 2019 con la Cofidis, squadra di riferimento del panorama Professional, testimoniato anche dal fatto di essere la più invitata agli eventi WorldTour. Insieme all’altro nuovo innesto Zico Waeytens, il padovano Fortin sarà un’importante tassello del treno per Nacer Bouhanni.

“Quello di tornare a correre nelle Professional era un obiettivo che rincorrevo da 4 anni – spiega al programma radiofonico Ultimo Chilometro – ed è arrivato alla grande. La Cofidis è uno dei migliori team che potessi trovare per rilanciarmi un’altra volta, questa volta nel ciclismo che conta. Avrò la possibilità di correre in una Professional che svolge il calendario di una World Tour: direi che meglio di così non poteva andare“.

La Cofidis è inoltre una squadra particolarmente attrezzata per esaltare le ruote veloci: “Il mio compito sarà quello di lanciare le volate a Nacer Bouhanni, ma non solo – aggiunge – La squadra punterà molto anche sulle volate di Christophe Laporte, vista la sua ottima stagione e la vittoria in una tappa del Tour de France, quindi dovrò lavorare anche per lui. Però mi è stato anche riferito che il calendario è molto ampio, quindi in qualche corsa minore potrò giocarmi le mie opportunità“.

“Questa che si è appena conclusa è stata la mia migliore stagione tra le Continental – aggiunge ripercorrendo il suo 2018 – speravo di partire forte già a febbraio ma alla fine i risultati sono comunque arrivati. È stato un duro lavoro ma alla fine i miei sacrifici mi hanno ripagato perché l’obiettivo è stato tornare nel ciclismo che conta”. Un risultato che è arrivato dopo anni complicati: “Questi quattro anni non sono stati facili, però devo ringraziare le tante persone che mi hanno dato delle opportunità, da quando ero al GM Europa Ovini fino al Team Tirol e poi alla Felbermayr. Dopo l’esperienza nelle Professional nei primi anni di carriera, ho capito che mi ero un po’ perso e avevo bisogno di un team più familiare per potermi esprimere al meglio. È stato un processo di crescita e di maturazione durato quattro anni: speravo che arrivasse qualcosa di importante già prima, ma adesso sono pronto a lanciarmi in questa nuova avventura”.

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