CicloMercato, Thomas si guarda attorno: “Non ho ancora firmato con la Sky, sono aperto ad altre opzioni”
Geraint Thomas sempre più grande oggetto del desiderio del CicloMercato 2019. Da tempo il gallese era nel mirino di alcune squadre, tra cui la Trek – Segafredo (che tuttavia nel frattempo sembra ormai sul punto di raggiungere un accordo con Richie Porte), per farne il proprio leader per i grandi giri, ma dopo il successo al Tour de France 2018 l’interesse intorno a lui ora non può che essere aumentato. Se un rinnovo sembra ancora l’opzione attualmente più accreditata, anche in ragione di un forte aumento di stipendio e di garanzie che la squadra, sulla strada, gli ha dimostrato di potergli dare, il fresco vincitore della Grande Boucle è pronto a valutare altre offerte prima di decidere.
“Sicuramente voglio sentire cosa gli altri possono dirmi perché ci sono molte altre squadre forti in giro – spiega alla BBC – Non è che la Sky è l’unica di alto livello e le altre sono tutte sotto. Bisogna sedersi con calma, guardare i pro e i contro e partire da quello“.
Arrivato nella formazione britannica sin dalla sua apertura nel 2010, l’ex pistard non ha dunque ancora firmato il contratto, come conferma lui stesso ai microfoni dell’emittente inglese (aprendo dunque le porte a nuove possibilità), chiaramente senza escludere una soluzione di continuità nella squadra in cui è cresciuto e in cui ha tanti legami, relazioni importanti dal punto di vista professionale e non solo visto che si tratta di un gruppo con il quale è cresciuto già dai tempi della pista.
“La squadra ha lavorato per me e abbiamo vinto il Tour – aggiunge – Sono aperto ad altre opzioni, ma il modo in cui lavora questa squadra funziona molto bene per me. Non voglio andare in un’altra squadra per forza, perché la ragione principale per cui ho vinto il Tour è la forza della squadra. Le possibilità di vittoria aumentano quando hai una squadra attorno a te”.
Per Geraint Thomas si prospetta dunque un “periodo interessante”, nel quale dovrà decidere con attenzione il suo futuro. A 32 anni il rischio è passare presto dalla fase delle speranze e delle promesse a quelle dei rimpianti. La scelta va dunque ponderata con attenzione, considerando le possibilità che offrono le altre squadre, ma anche lo spazio che Dave Brailsford potrà ancora dargli. Con la presenza di Chris Froome già confermato sino al 2020 e l’astro emergente Egan Bernal che ha dimostrato già di meritare palcoscenici importanti, quali sono le garanzie?
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