Miguel Indurain incensa Tadej Pogacar: “Se vinci un Tour puoi anche essere una sorpresa, ma se ne vinci due, allora diventi un riferimento”
Miguel Indurain è tra i grandi della storia del ciclismo e i suoi pareri sono sempre ascoltati con grande interesse. Professionista tra la metà degli anni Ottanta e quella degli anni Novanta, lo spagnolo è uno dei corridori più vincenti della sua generazione avendo conquistato, tra le altre cose, cinque Tour de France, due Giri d’Italia e un titolo mondiale e per il movimento spagnolo rappresenta tutt’ora un importante punto di riferimento. Spesso presente ai grandi eventi, negli ultimi due anni, a causa della pandemia, ha seguito le gare soprattutto dalla televisione e, come raccontato a Mundo Deportivo, ha potuto ammirare, tra le altre cose, le gesta di Tadej Pogacar.
“È un ragazzo coraggioso – ha dichiarato a proposito del fenomeno sloveno – ed è competitivo per tutto l’anno. Ha vinto all’inizio dell’anno ed ha anche concluso vincendo. Ha grandi qualità, attacca da lontano, va bene a cronometro… ha saputo, soprattutto al Tour, salvarsi dalle cadute e dalle situazioni difficili. Per i rivali sarà molto complicato. Se vinci un Tour puoi anche essere una sorpresa, ma se ne vinci due, allora sei l’uomo da tenere d’occhio“.
Nel corso dell’intervista, l’ex corridore navarro ha anche confrontato il ciclismo della sua epoca con quello attuale: “Non credo sia cambiato molto. L’unica cosa è che c’è più tecnologia, come in ogni sport, più informazione su come correre e gestire gli sforzi. Ci sono nuove salite, ma quelle classiche sono state mantenute. Quindi non è cambiato molto […] Nelle gare devi ancora pedalare o non c’è nulla da fare“.
Le riflessioni del classe 1964 sono state indirizzate, poi, anche ai giovani spagnoli; in particolare Juan Ayuso e Carlos Rodriguez, due ragazzi di indiscusse qualità che quest’anno si sono messi in mostra vincendo il Giro d’Italia Under 23 il primo e sfiorando la vittoria al Tour de l’Avenir il secondo: “Li stiamo caricando di un po’ di pressione. Vediamo che il ritiro di Valverde è vicino e vogliamo che subito emergano nuovi corridori. Le gare sono molto difficili. Devi imparare come affrontarle e tutte le categorie sono diverse. Ma i ragazzi sono forti: hanno le qualità e devono continuare con i progressi mostrati fino ad ora“.
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