X2O Trofee, Wout van Aert: “Negli ultimi due giri ho avuto sensazioni migliori, ma la gara era già persa”. E sulla scelta tra Tour e Olimpiadi: “Spero che si possano fare entrambi”

Dopo la vittoria a Dendermonde, in Coppa del Mondo, Wout van Aert è tornato a gareggiare ieri, nel GP Sven Nys di Baal. Il belga della Jumbo-Visma ha concluso la prova al secondo posto, alle spalle del rivale di sempre Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix), non riuscendo a seguire il neerlandese nella sua accelerazione avvenuta a due giri dalla fine. Nell’intervista dopo il traguardo, il 26enne ha ammesso di non essersi preparato al meglio per la gara, avendo soprattutto in mente di raggiungere la forma migliore verso la fine del mese, in occasione della gara decisiva di Coppa del Mondo del 24 gennaio, a Overijse ma, soprattutto dei Mondiali di Ostende, che si disputeranno una settimana più tardi.

“Non è stata una gran giornata – ha ammesso il belga nelle parole riportate da WielerflitsNegli ultimi due giri ho avuto sensazioni migliori, ma la gara era già persa. Non mi sono allenato al cento per cento per questa gara, quindi in termini di freschezza ho un po’ pagato. Se mi sono allenato in vista dei Mondiali o della Coppa del Mondo? Tutti e due, voglio vincerli entrambi. Ho provato a vincere anche oggi. Se non fai uno sforzo in ogni gara dove le tue gambe non girano, allora avrai poche possibilità. Per vincere non bisogna aspettare di avere delle super gambe, ma bisogna forzare. Quindi ho fatto del mio meglio fino alla fine”.

Il vincitore della Milano-Sanremo 2020 ha poi parlato della possibilità di dover scegliere tra Tour de France e Giochi Olimpici in caso di quarantena obbligatoria per poter partecipare alla rassegna olimpica giapponese: “Cerco di non pensarci troppo. Ci sono delle voci che circolano, ma si sentono notizie contrastanti. Di certo spero che la combinazione [Tour-Olimpiadi] rimanga fattibile. Comunque vedremo”.

Sembra improbabile che rimanga la decisione di una quarantena così lunga, non danneggerebbe solo il ciclismo – ha proseguito Van Aert – Essere bloccato in una stanza d’albergo per due settimane non sembra la preparazione più idonea per un atleta. E quando ti permettono di allenarti fuori, non è più una quarantena. Molte domande rimangono irrisolte. Non vorrei rinunciare ai Giochi. Ma devo anche occuparmi degli interessi della squadra. A differenza di Mathieu non lavoro ai Giochi da quattro anni, ma sono certamente ambizioso. Spero che si possano fare entrambi“.

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