Volta a Catalunya 2017, Atapuma ci prova mentre Mori saluta

Neanche il tempo di archiviare la lunga cronosquadre di Banyoles e la Volta a Catalunya 2017 ha proposto un’impegnativa 3^frazione, la Matarò-La Molina di 188 km, con three Gpm di 1^categoria concentrati nei 75 km finali (Alt de Toses, 7% di pendenza media, e il doppio passaggio sull’ascesa di La Molina, 11,6 km al 4,3%).

L’UAE Team Emirates si è presentata alla partenza priva di Manuele Mori, la cui defezione viene spiegata dal medico del team, Dottor Antonio Angelucci: “Al termine della cronometro a squadre, Mori ha lamentato la comparsa di dolore a carico del ginocchio destro. La valutazione clinica ha rilevato un risentimento muscolo-tendineo di entità tale da necessitare di un breve periodo di riposo e terapia al fine di non compromettere il prosieguo della stagione agonistica. L’atleta rientrerà in Italia dove proseguirà le cure sotto lo stretto controllo dello staff sanitario della squadra“.

Fuga di quattro corridori (Serry, Berhane, Ackermann e Rubio) a condurre a lungo la corsa, con un vantaggio massimo vicino ai 7′.
I fuggitivi sono stati raggiunti sull’ultima salita di giornata da un gruppo principale ridottosi a circa una quarantina di membri, ovvero tutti i migliori scalatori della corsa: tra di essi, anche Darwin Atapuma e Louis Meintjes.

Il ritmo sostenuto non ha consentito attacchi e gli ultimi 3 chilometri sono stati percorsi come in una lunga volata in salita: pimpante Atapuma, che ha concesso solo qualche metro alle posizioni di testa proprio in vista del traguardo e ha ottenuto la 17^ posizione a 15″ dal vincitore Valverde; vicino all’ideale cambio di ritmo Meintjes, assieme ai primi fino ai – 2 km, poi 32° a 1’27”.

Queste le impressioni di Atapuma subito dopo il traguardo: “Considerando che ho pochi giorni di corsa nelle gambe, i riscontri che ho ottenuto oggi sono incoraggianti. La velocità, soprattutto sull’ultima salita, è stata alta, ma ero arrivato bene ai piedi dell’ascesa, avendo potuto contare sul support dei miei compagni di squadra. Con il ritmo così alto, era difficile allungare, così ho atteso i -500 metri per provare un allungo, sperando che gli avversari si controllassero tra di loro. Purtroppo non c’è stata alcuna esitazione e, dopo essere stato raggiunto, ho ceduto qualche secondo. La prova di oggi mi ha dato convinzione, so che questa Vuelta a Catalunya offrirà nuove opportunità che mi piacerebbe sfruttare“.

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