Visma|Lease a Bike, Christophe Laporte in vista del 2024: “La maglia verde non è un obiettivo, il prossimo passo è una Monumento”

Christophe Laporte è motivato per la prossima stagione. Il 2023 è stato sicuramente magico per il corridore francese del Team Visma | Lease a Bike, un anno iniziato al meglio con il terzo posto alla Omloop Het Nieuwsblad, ma soprattutto le vittorie a Gand-Wevelgem e Dwars Door Vlaanderen, che poi lo ha visto a fine stagione conquistare anche gli Europei sul Col du Vam. Risultati che ne hanno confermato la grande crescita esponenziale e che lo proiettano verso una dimensione sempre maggiore in vista del nuovo anno, che dovrebbe iniziare per lui con la Omloop Het Nieuwsblad (24 febbraio) per poi disputare Strade Bianche, Tirreno-Adriatico, Gand – Wevelgem, Dwars Door Vlaanderen, Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix, in vista poi della partecipazione al Tour de France.

Con l’assenza annunciata di Wout Van Aert, per un corridore veloce e completo come lui si aprirebbe la possibilità di puntare alla Maglia Verde della Grande Boucle, ma la sua squadra ovviamente punta ancora al successo finale, con una sfida forse mai così impegnativa visto l’addio di Primoz Roglic e la crescita di Remco Evenepoel, che per la prima volta saranno dunque assieme a Tadej Pogacar i grandi sfidanti per Jonas Vingegaard. 

In una squadra come Visma | Lease a Bike è difficile avere in mente quella maglia verde – spiega il corridore transalpino a Sporza parlando dei suoi obiettivi per il prossimo anno –  Wout ha potuto farlo perché è uno dei grandi leader di questa squadra. Per me la maglia verde non è un obiettivo da vincere, preferirei vincere una classica“. Oltre all’assenza del fenomeno belga, il classe 1992 sarà molto prezioso in pianura vista anche l’assenza di un altro uomo di primo piano: “Naturalmente, nella nostra selezione per il  Tour mancherà uno dei migliori corridori del mondo, ovvero Wout van Aert. Inoltre, perdiamo anche Nathan Van Hooydonck che è uno dei migliori gregari al mondo, ma sono convinto che abbiamo ancora una squadra del Tour molto forte in tutti i settori. Faremo tutto il possibile per vincere di nuovo il Tour”.

Alzata l’asticella nelle corse di un giorno, il campione europeo riconosce di non partire alla pari con Wout Van Aert e Mathieu Van Der Poel, ma sa anche che c’è sempre modo per cercare di portare a casa il risultato grazie alle strategie di squadra ed eventuali tattiche alternative. “Mi sento ancora un outsider – ammette –  Sono ancora un gradino sotto Wout e Mathieu. Hanno un grande palmares e sono i favoriti in ogni gara in cui partono. Faccio parte di quei corridori subito sotto di loro. Non è sempre il più forte a vincere la gara, questo è ciò che rende il ciclismo così bello”. Il transalpino sogna la vittoria alla Parigi-Roubaix: “Ho già vinto una tappa del Tour e delle classiche. Il prossimo passo è una monumento, magari la Parigi-Roubaix. Questo è l’obiettivo più difficile da raggiungere, ma ci proverò” .

Laporte ricorda inoltre le tante critiche ricevute in seguito all’ultima Gent-Wevelgem in cui Wout Van Aert ha lasciato vincere il suo compagno di squadra, un evidente regalo per il quale lui stesso aveva ringraziato il compagno e che tutt’ora ammette di aver ricevuto. “È stata una vittoria emozionante – sottolinea – Ma le critiche successive sono state fastidiose. I media hanno parlato più di quello rispetto al numero che io e Wout abbiamo messo in scena insieme. Quando noi due siamo arrivati ​​al traguardo della E3 nel 2022 e Wout ha vinto, non c’è stata alcuna voce critica da nessuna parte. Ma dopo la Gand ci sono state molte critiche. È stata una scelta di Wout che mi fosse permesso di tagliare il traguardo per primo a Wevelgem e ne sono stato molto contento. Ma nelle Fiandre criticano sempre tutto”.

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