Visma|Lease a Bike, Ben Tulett subito al lavoro “per diventare leader del team in circa tre anni”

Ben Tulett è felicissimo del suo trasferimento alla Visma | Lease a Bike. Un sogno che si avvera, come rivela il polivalente britannico, che si dichiara orgoglioso di correre in quella che è attualmente la squadra di ciclismo su strada più forte al mondo, anche perché avrà la possibilità di essere compagno del suo modello di riferimento, Wout Van Aert. Divenuto professionista nel 2020 con la Alpecin-Fenix a soli 18 anni, poi passato a un altro squadrone come la britannica INEOS Grenadiers, con cui ha disputato il suo primo Grand Tour, ovvero il Giro d’Italia del 2022 in appoggio a Richard Carapaz, ora avrà l’occasione, in un altro top team, di mostrare tutto il suo talento.

Dopo aver parlato con Merijn Zeeman, direttore sportivo di Visma | Lease a Bike, il classe 2001 ha preso una decisione rapida e si è trasferito. “Ero in contatto con Merijn da un po’ di tempo e questo mi ha fatto sentire subito sicuro – spiega a In De Liederstrui – Non ho neanche dovuto pensarci, un ambiente in cui mi sono sentito subito a mio agio. Questo è importante per me, quindi lo considero il posto migliore per svilupparmi come atleta e ciclista, per i miei obiettivi a breve e lungo termine. Ho capito subito che Merijn è un leader fantastico, non solo nel ciclismo ma anche nello sport in generale. Riesce a unire le persone e a tirare fuori il meglio da loro”.

È arrivata così subita un’emozione forte per l’inglese, anche lui proveniente dal ciclocross, che ha potuto passare del tempo col suo idolo Wout van Aert: “Ho ricevuto un’accoglienza speciale, in cui mi è stata consegnata una maglia dal mio modello Wout. È stato fantastico, non lo dimenticherò mai per il resto della mia vita. Wout ha iniziato con il ciclocross, quindi sono cresciuto con lui. È stato divertente passare del tempo con lui e posso imparare molto in futuro”.

Il 2024 del ventiduenne inzierà con O Gran Camiño, poi correrà Strade Bianche, Tirreno-Adriatico, Giro dei Paesi Baschi e lo vedremo nelle Classiche delle Ardenne. In estate è in programma il Giro di Svizzera ed è in lista per la Vuelta a España, gare in cui quasi certamente correrà al servizio dei suoi capitani, con l’occasione di apprendere da loro: “Posso imparare molto da questi ragazzi, ma voglio anche essere presente per loro. Sono una fonte di ispirazione per me, Jonas è il miglior corridore da GT al mondo. Voglio vedere come guida una squadra”.

Ma l’ex INEOS ha anche qualcosa da mettere nel suo personale mirino, ovviamente, partendo da “un obiettivo a lungo termine”, ovvero “diventare un corridore da classifica generale”. Un traguardo alla sua portata, viste le sue doti da scalatore e la buona capacità a cronometro. Pur con la possibilità “di avere delle opportunità” per farlo il primo step sarà comunque imparare dai grandi leader presenti attualmente in squadra: “Non vedo l’ora di affiancare grandi nomi come Jonas, Sepp e Wout nelle gare più importanti del prossimo anno. Voglio supportarli nel modo più efficace possibile e imparare da loro. Come fanno le cose? È qualcosa che posso usare in futuro”.

A ribadire la grande fiducia del team nel giovane britannico è lo stesso Zeeman: “È ancora molto giovane, ma questa è già la sua terza squadra, cosa che a volte viene dimenticata. È molto bravo nelle salite ripide, come nel prologo che ha vinto in Norvegia e in Ungheria. È un corridore esplosivo: nel suo primo anno da professionista ha ottenuto l’undicesimo posto nella Fleche Wallonne, tanto per fare un esempio. Penso che possa diventare molto bravo in questo campo, anche se deve ancora migliorare nei finali, nelle corse di oltre 200 chilometri, per esempio. Le salite da cinque a dieci minuti invece sono quelle in cui è uno specialista”.

Riguardo al suo sogno di diventare un uomo da GT, il direttore tecnico si mostra ottimista: “In futuro, è un corridore da classifica generale, perché è anche un ottimo cronoman. Stiamo sicuramente puntando su questo. Non vedo l’ora di fare la Freccia Vallone con lui nel 2024, ed è nella preselezione per la Vuelta. Lo faremo crescere lentamente […] Con i nostri giovani preferiamo essere pazienti, ma lo abbiamo fatto firmare con l’idea di farlo crescere in modo che possa diventare uno dei leader del nostro team in circa tre anni”.

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