UAE Team Emirates, Tadej Pogacar guarda al Tour de France con fiducia: “Mi sto allenando bene, mi piacciono le prime due tappe dure”

Tadej Pogacar si mostra fiducioso riguardo la sua partecipazione al Tour de France 2023. In piena preparazione in Sierra Nevada, il leader della UAE Team Emirates ha concesso del tempo ai giornalisti in una conferenza stampa virtuale con la quale ha voluto rassicurare tutti, confermando la sua presenza al via nei Paesi Baschi, pronto a dare il massimo per cercare di riscattare la sconfitta della passata stagione. Ancora convalescente per la caduta alla Liegi – Bastogne – Liegi e la conseguente frattura al polso, lo sloveno affronta con il suo consueto sorriso e tranquillità anche il primo infortunio serio della sua carriera, cercando anche di vedere il lato positivo della situazione.

Mi sto allenando bene sino a questo momento – spiega riguardo il programma che lo porterà verso la Grande Boucle – Ho corso, fatto molti rulli e questa settimana ho iniziato anche su strada. La forma non sembra così male, considerando tutto. Questa settimana siamo in altura in Sierra Nevada e proviamo a prendere il meglio possibile da questa situazione, in cui ho avuto il pieno supporto del team. Stiamo facendo tante ore in bici, c’è tanto lavoro, anche con fisioterapisti e osteopati. Poi domenica 11 giugno parto per fare le ricognizioni del Tour, in seguito sarò sul Sestriere per un altro ritiro. Spero di fare i campionati nazionali, crono e strada. Purtroppo non penso di fare il Giro di Slovenia. Nelle ultime 4 settimane ho fatto troppo poco su strada e ho bisogno di focalizzarmi sugli allenamenti“.

Saranno dunque molto probabilmente solo due i giorni di gara con cui si presenterà a Bilbao, da dove quest’anno la Grande Boucle prenderà il via sabato 1 luglio. Una situazione che tuttavia non sembra preoccuparlo, malgrado una partenza subito molto interessante e impegnativa: “Normalmente preferisco correre una corsa prima di un grande appuntamento, ma penso posso fare comunque bene. Oltre ai due giorni di corsa ai campionati nazionali, adatterò gli allenamenti in funzione del fatto che non corro, per simulare le condizioni di gara, ad esempio facendo del dietro moto. Non sono molto preoccupato del fatto che non farò corse prima del Tour”.

Anche il fatto che si cominci con due tappe impegnative, costringendo i big ad arrivare subito in forma, non sembra per lui un problema. Anzi, prova a coglierne gli aspetti positivi: “Le prime due tappe sono molto belle e molto dure. Preferisco così che avere tappe di pianura nella prima settimana perché puoi subito capire chi è pronto e chi è davanti e i giorni seguenti sono meno stressanti. Sarà dura arrivare subito in forma per andare a tutta nei primi due giorni, ma due anni fa era simile e mi sentivo bene allora, quindi penso che posso ancora fare bene”.

La sua tranquillità si conferma nell’approccio che ha avuto anche nel gestire l’infortunio: “Mi sento bene – risponde quando gli viene chiesto come ha gestito la sua prima vera difficoltà fisica in carriera – Alla fine la settimana dopo la Liegi mi sarei comunque dovuto fermare. Quella settimana ho quindi cerato di rilassarmi a casa, poi, la seconda settimana, ho iniziato sui rulli e la motivazione era alta sin da subito. Ho fatto molta fisioterapia in queste cinque settimane. La prossima settimana faremo dei controlli per vedere come sta l’osso, ma in generale non vedo l’ora arrivi il Tour. A volte le battute di arresto possono persino essere positive. Almeno ti permettono di riposarti mente e corpo. A volte può essere positivo, ma deve essere come in questo caso qualcosa che non riguarda le gambe. Così posso allenarmi comunque, non normalmente, ma piuttosto bene”.

Corridore sempre abituato a dare spettacolo, divertendosi in prima persona, sa che questo mese di luglio non sarà semplice, ma resta ottimista di poter dire la sua sin da subito: “Se no sei al 100% al Tour e ci vai per vincerlo come me, non penso che ti puoi divertire. Ma sinceramente spero di poter essere al meglio. Forse non lo sarà il polso, ma le gambe lo saranno perché non mi serve il polso per allenare le gambe. Ne sapremo di più quando inizia il Tour, ma penso che comunque riuscirò a divertirmi in questo Tour”.

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