Superlega del Ciclismo, il Fondo pubblico d’investimento saudita è coinvolto nel progetto – Ma tante squadre non ci stanno

La Superlega del Ciclismo, o almeno il progetto che dovrebbe rientrare in una simile definizione, sembra più avanti di quanto inizialmente prospettato. Nei giorni scorsi è filtrata la voce che alcune squadre, fra cui Jumbo-Visma e Ineos Grenadiers, starebbero cercando soluzioni per implementare una nuova formula del calendario ciclistico, che permetta loro di gestire in maniera più autonoma i proventi dei diritti televisivi.

Da quel che riporta Radio Cycling, uno dei motori della nuova “Superlega” (che dovrebbe chiamarsi One Cycling) sarebbe il Fondo pubblico d’investimento dell’Arabia Saudita, noto sui mercati internazionali come PIF. Da tempo, la Nazione araba sta investendo in maniera massiccia nel mondo dello sport e con il suddetto fondo ha già acquisito la proprietà della società calcistica Newcastle, e, soprattutto, controlla l’organizzazione del campionato di calcio saudita, che recentemente ha accolto diversi grandi nomi del panorama mondiale (Cristiano Ronaldo su tutti).

Non solo calcio, però. Nel portafoglio di investimenti di PIF ci sono anche golf, pugilato e F1, oltre che il sostegno alla candidatura del Paese per i Mondiali di calcio del 2034 e ad altri grandi eventi sportivi internazionali. C’è spazio anche per il ciclismo? A quanto pare sì, dato che le trattative con alcune squadre WorldTour starebbero andando avanti da quasi tre anni. “Testa di ponte” del progetto sarebbe Richard Plugge, ovvero il direttore generale della Jumbo-Visma, che ha trovato una spalla in Zdenek Bakala, azionista di maggioranza della Soudal-QuickStep.

Le squadre coinvolte direttamente, al momento, nelle trattative sono 6 (oltre alle già citate ci sono anche la Ef Education-EasyPost, Lidl-Trek e Bora-hansgrohe), mentre sia ASO (la società organizzatrice del Tour de France, fra le altre cose) e che l’Unione Ciclistica Internazionale avrebbero già partecipanti a incontri relativi al progetto “Superlega”. Altre squadre, però, non starebbero prendendo bene la cosa, tanto che avrebbero inviato una lettera a Plugge, esprimendo sfiducia e infelicità nei suoi confronti, oltre che la loro contrarietà allo sviluppo del progetto.

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