Soudal-QuickStep, Patrick Lefevere sul futuro di Julian Alaphilippe: “Penso davvero che voglia restare, fa parte della famiglia”
Tiene banco il futuro di Julian Alaphilippe in vista della prossima stagione. In scadenza di contratto con la Soudal-QuickStep alla fine di quest’anno, l’ex campione del mondo è stato accostato nelle ultime settimane a due formazioni francesi, TotalEnergies e Cofidis, mentre la possibilità di un suo rinnovo con la squadra nella quale ha trascorso tutta la sua carriera appare al momento remota. Così però non sembra pensarla Patrick Lefevere, il general manager della compagine belga, che, nonostante alcune polemiche e uscite poco felici sul corridore transalpino negli scorsi mesi, ritiene che Alaphilippe possa anche decidere di restare nel Wolfpack, pur non escludendo ovviamente alcuno scenario.
“Non parlo con il suo agente da settimane, ma Julian l’ho visto alle Fiandre, lo vedo al Romandia, e poi sarò alla partenza del Giro d’Italia e poi vedremo – ha dichiarato Lefevere a GCN – L’anno scorso hanno detto che c’era interesse da parte della Total ma non è mai stato concreto, quindi vedremo“.
“Forse per lui è arrivato il momento di una nuova sfida, ma al tavolo ci si siede sempre in due – ha proseguito l’esperto manager belga – Non lo so, ma dall’amministratore delegato della squadra so che il suo agente dice che vuole parlare. Per quanto ne so, parlare non costa nulla”.
Un cambio di squadra è comunque possibile, ma Lefevere ritiene che “non sia davvero quello che [Alaphilippe] vuole. Penso davvero che voglia restare, ma non parlerò prima del tempo perché se dico qualcosa viene frainteso. Fa parte della famiglia. Ok, a volte abbiamo discusso, ma questa è la famiglia. Se sei sposato, non tutti i giorni sono di pace. Se fai parte di un team di 85 persone allora è normale che ci sia qualche discussione o qualche attrito, ma alla fine siamo adulti e, se puoi sederti al tavolo, parlarne faccia a faccia, allora non è un problema”.
Infine, il 69enne ha ridimensionato le voci che vogliono il 31enne in trattative con le due formazioni transalpine sopracitate: “Ci sono voci che possono vivere di vita propria, ma sono anche pubblicità gratuita. È anche compito degli agenti dimostrare a noi e al mondo esterno che c’è interesse, perché così si mantiene il prezzo accettabile”.
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