Sicurezza, Chris Froome prende la stessa posizione di Wout van Aert: “Limitare il numero dei rapporti può essere una soluzione”

Dopo un ciclo di stagioni in cui il gruppo è stato spesso scosso da incidenti, gravi e in qualche occasione anche tragici, il tema della sicurezza nelle gare su strada è uno dei più ricorrenti in questo periodo. Da più parti si cercano stratagemmi che possano rendere meno pericoloso lo svolgimento delle corse. L’Unione Ciclistica Internazionale sta pensando a vari metodi, ma il concetto che è maggiormente presente nei pensieri, soprattutto dei corridori, è che, di base, ormai si vada troppo veloce. Aspetto, questo, dovuto in particolare ai progressi tecnologici, che hanno portato le biciclette a essere sempre più prestative.

Nei giorni scorsi sul tema si era espresso un corridore importante come Wout van Aert, che aveva prospettato come un intervento sul numero di rapporti presenti sulle biciclette potrebbe rappresentare una soluzione. E un altro atleta di grande esperienza come Chris Froome si dice d’accordo con il belga: “Per la velocità, limitare il numero dei rapporti potrebbe essere una soluzione – le parole del britannico in un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport – Magari senza tornare alle regole delle gare di categoria Junior, ma mettendo un tetto al 54 o al 56, in modo da poter andare un po’ più piano almeno in discesa”.

Froome, ormai prossimo ai 40 anni, aggiunge un altro aspetto alla discussione: “Bisogna considerare che l’età media in gruppo si è abbassata molto – il commento del tetravincitore del Tour de France, trionfatore anche al Giro d’Italia 2018 – E questo può portare a far prendere qualche rischio in più durante le gare”.

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