Red Bull-Bora-hansgrohe, fin qui poche gioie per Maxim Van Gils: “La squadra ha fatto investimenti importanti, ma io non ho ancora mostrato la mia miglior versione”

Il trasferimento di Maxim Van Gils è stato uno dei più “caldi” dell’ultimo CicloMercato. Il corridore belga ha interrotto prima della naturale scadenza il contratto che lo legava alla Lotto per unirsi alla Red Bull-Bora-hansgrohe, la quale puntava molto su di lui per ricoprire ruoli importanti nel periodo delle Classiche di primavera. Sei mesi dopo, però, Van Gils, attualmente impegnato al Giro del Delfinato 2025, viaggia con due vittorie stagionali, una al Giro di Norvegia 2025 e l’altra, risalente a febbraio, alla Vuelta a Andalucia 2025. Il bilancio, almeno per il momento, non è quindi di quelli entusiasmanti.

La stagione non era iniziata sotto i migliori auspici, visto che al secondo giorno di corsa Van Gils è stato costretto al ritiro a seguito di un incidente con un’automobile, entrata sul percorso di gara della Etoile des Bessèges 2025: “Ma le cose avevano iniziato ad andare male già prima, dato che mi sono unito in ritardo al periodo in altura della squadra, a causa di problemi di salute – le parole del belga in un’intervista concessa a Nieuwsblad –  Poi, alla fine della Vuelta a Andalucia, mi sono ammalato di nuovo. E lì ho iniziato a pensare ‘male’. Al Giro dei Paesi Baschi ho sofferto di allergia e mi sono rimesso giusto in tempo per le Classiche delle Ardenne”.

In quel periodo del calendario, nel 2024, Van Gils fu grande protagonista. Lui e la squadra speravano che la cosa si ripetesse, ma il Trittico delle Ardenne si è concluso con due ritiri e con un 43esimo posto: “Durante la ricognizione della Amstel Gold Race mi sentivo benissimo e quindi avevo grandi aspettative – ricorda Van Gils – Ma in gara sono caduto e ho riportato un forte trauma all’osso sacro. Non riuscivo neanche a sdraiarmi sul tavolo dei massaggi. E il problema, con un infortunio a quella parte del corpo, è che non puoi farci niente: devi solo avere pazienza, ma io non potevo averne, visto che le Ardenne durano una settimana…”.

La Freccia Vallone è passata con il 43esimo posto di cui sopra e poi, alla Liegi, la bandiera bianca: “Non riuscivo nemmeno a tenere il ritmo degli altri durante la ricognizione del giorno prima, hanno dovuto riportarmi in albergo con un’automobile. Troppo dolore. Ovviamente, non è quello che vuoi quando ti unisci a una nuova squadra. Vorresti mostrare la tua miglior versione, ma non è stato proprio il mio caso. In più, la squadra non ha ottenuto i risultati che voleva ottenere. Hanno fatto grandi investimenti, con un ritorno minimo – le considerazioni di Van Gils – Ma ora io non sono qui a deprimermi o a piangere. È indubbiamente un periodo negativo, ma non bisogna farsi prendere dal panico: ho un contratto triennale e c’è ancora tempo per raggiungere i miei obiettivi”.

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