Parigi-Nizza 2018, Alaphilippe: “Due chilometri interminabili, mi son proprio mancate le gambe”

Speranze finite per Julian Alaphilippe alla Parigi – Nizza 2018. Fin dal primo giorno il francese era considerato fra i grandi favoriti, con molte tappe in cui poter giocarsi il successo e costruire la vittoria finale, ma qualcosa gli è sempre mancato, fino al crollo nella tappa regina. Se fino ad oggi era sembrato in grado di potersela giocare, senza vincere nessuna tappa, pur sempre con i primi, l’ultima salita è stata fatale al corridore della Quick-Step Floors, esploso quando gli altri hanno cambiato ritmo.

Incapace di reagire all’accelerazione di Simon Yates (Mitchelton-Scott), che si è involata verso il traguardo inizialmente in compagnia di Ion Izagirre (Bahrain-Merida), il francese si è poi piantato quando anche gli inseguitori si son lanciati nel finale, rimbalzando indietro fino ad accusare al traguardo un ritardo di due minuti. “Due chilometri interminabili“, che gli sono dunque costati un’amara delusione, forse ancor più grande dello scorso anno, quando comunque era arrivato da outsider.

Ad ogni modo, non cerca scuse. Ripresosi dal grande sforzo che lo ha visto accasciarsi al suo dopo il traguardo, ammette la sconfitta piuttosto netta, considerando in fin dei conti il risultato “giusto rispetto ai livelli in campo”. “Quando fa così freddo non reagisco benissimo – confessa, abbastanza amaro- L’unico aspetto positivo è che ho reagito meglio dell’anno scorso, ma nel finale non riuscivo proprio più a salire. Sono completamente esploso, non vedevo l’ora arrivasse il traguardo. Ho dato tutto quel che avevo, alla fine sono al posto che evidentemente merito in questo momento”.

Nono in classifica generale, spera a questo punto di potersi giocare il successo domani per chiudere in bellezza, ma prima di tutto chiaramente sarà necessario recuperare. Rimasto un po’ solo nel finale, non ha niente da recriminare alla squadra: “I miei compagni hanno fatto un gran lavoro per tutta la settimana, sono sempre stati al mio fianco – precisa – Mi son mancate le gambe, non i compagni. Ho dato il massimo, ma oggi c’erano corridori più forti”.

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