Pagelle Tirreno-Adriatico 2025: Juan Ayuso paziente ed efficace, Filippo Ganna va oltre i limiti – Steccano i gemelli Yates e Carapaz

Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG), 10: Migliore dei big a cronometro, nelle tappe successive ci prova, ma la corsa non è abbastanza dura per fare la differenza. Aspetta così diligentemente il suo momento, dominando la tappa regina che gli consegna anche la maglia azzurra. Era il grande favorito e ha risposto presente con una corsa senza sbavature che lo vede così continuare il suo ottimo momento di forma, conquistando la terza corsa consecutiva e la seconda corsa a tappe WorldTour della sua giovane carriera.

Filippo Ganna (Ineos Grenadiers), 10: Vincitore della cronometro, più volte all’attacco nei giorni successivi conquistando piazzamenti e mancando risultati solo per la sfortuna, compie poi un piccolo capolavoro nella tappa di montagna. Dopo aver superato benissimo tutte le salite dei giorni precedenti, spinge con straordinaria efficacia i suoi 86 kg anche sulla grande difficoltà di questa edizione della Corsa dei Due Mari, in mezzo a scalatori anche di venti chili di meno. Terzo all’ultima tappa, con grande grinta si prende anche la seconda posizione grazie agli abbuoni.

Jonathan Milan (Lidl-Trek), 9: Vince due volate, una più importante dell’altra. Si conferma tra i migliori velocisti al mondo, con una ottima squadra sempre pronta ad aiutarlo, ma dimostra ancora una volta anche una bella crescita in salita. Il secondo successo è anche molto importante in vista Sanremo, specialmente dopo la brutta caduta dei giorni scorsi.

Antonio Tiberi (Bahrain-Victorious), 9: Sin dal primo giorno si mostra tra i migliori, in agguato alle spalle di Juan Ayuso. Le giornate successive non gli danno spazio per emergere, ma è sempre pronto a rispondere a qualsiasi movimento, facendosi sempre trovare nelle posizioni di testa quando serve. A Frontignano soffre un poco, difendendosi comunque molto bene e assicurandosi il podio finale.

Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team), 8: Due volte secondo, quattro volte nei primi dieci, il folletto inglese si conferma un corridore diverso e liberato con la sua nuova squadra, scoprendo nuovi limiti e possibilità, come dimostra l’ottimo secondo posto, battuto dal suo Ayuso, a Frontignano, dove forse pecca anche di inesperienza nel momento decisivo. Sesto nella classifica finale, condizionata molto anche dalla cronometro, lascia un segnale importante in ottica WildCard.

Derek Gee (Israel Premier Tech), 8: Il canadese chiude ai piedi del podio finale con una corsa di grande costanza, senza esitare a provare qualcosa quando ce n’è la possibilità. La conferma di un talento in crescita che può ottenere grandi risultati.

Jai Hindley (Red Bull-Bora-hansgrohe), 7,5: Non una corsa molto appariscente, ma comunque l’australiano c’è nei momenti decisivi e, senza la cronometro, che resta il suo tallone d’Achille, avrebbe chiaramente potuto raggiungere un risultato migliore. Purtroppo per lui, anche le prove contro il tempo fanno parte delle corse a tappe…

Mikel Landa (Soudal Quick-Step), 7,5: Non brilla, ma in mezzo a tanti giovani e in un percorso tutt’altro che ideale per lui trova un altro bel piazzamento in una corsa prestigiosa. Un buon inizio nel suo percorso verso il Giro d’Italia.

Olav Kooij (Visma | Lease a Bike), 7,5: La vittoria di tappa a Trasacco è un piccolo capolavoro, che fa davvero ben sperare per lui in vista delle grandi Classiche di Primavera. Aggiunge al conto anche un terzo e un quarto posto, a dimostrazione di una continuità di rendimento invidiabile.

Andrea Vendrame (Decathlon AG2R La Mondiale), 7,5: Lascia, una volta di più, il suo marchio in una corsa della massima categoria possibile, trionfando sul traguardo di Colfiorito e rendendo molto felice la sua squadra, che sta faticando invece a riproporsi sui livelli dell’anno scorso. Fra i migliori anche il giorno successivo, si conferma un finalizzatore di classe.

Pello Bilbao (Bahrain Victorious), 7: Ultimo uomo di Tiberi, al servizio del quale non esita a mettersi ogni volta che è possibile, l’esperto corridore basco si prende anche lui una buona Top-10 nella classifica finale.

Mattia Cattaneo (Soudal Quick-Step), 7: Conquista il decimo posto nella graduatoria conclusiva, raccogliendo un risultato significativo e dimostrando un’ottima gamba, su un percorso complessivamente molto esigente.

Frederik Dversnes (Uno-X Mobility), 7: Vince la tappa di Pergola con un’azione memorabile, conquistando così quella che finora è la vittoria più importante della sua carriera. Corridore solido, può diventare un cardine della squadra norvegese, intenzionata a salire di categoria nelle prossime stagioni.

Manuele Tarozzi (VF Group Bardiani – CSF Faizanè), 7: Si lancia all’attacco ogni volta che può e questo gli permette di chiudere la sua fatica dei Due Mari con una nuova maglia, quella dei GPM, da mettere nella stanza dei trofei.

Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck), 6,5: Come d’abitudine, sceglie nettamente quali siano le giornate in cui spremersi alla ricerca della vittoria: ci va vicino soprattutto a Pergola, dove viene beffato da Dversnes. Complessivamente, sembra ancora lontano dalla migliore condizione possibile, ma la strada pare quella giusta.

Isaac Del Toro (UAE Team Emirates XRG), 6,5: Si mette al servizio della squadra e, soprattutto, di Ayuso, mettendo da parte le sue ambizioni di classifica. Svolge parti di lavoro molto importante, in particolare durante la tappa decisiva per le sorti della generale, guadagnandosi ulteriore credito in vista del futuro.

Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility), 6,5: L’uomo di classifica della squadra norvegese chiude con due Top-10 parziali e appena fuori dai migliori 10 della generale: sono comunque punti importanti per la squadra, oltre che piazzamenti di buon rilievo per lui.

Rick Pluimers (Tudor Pro Cycling Team), 6,5: Corridore che sa ritagliarsi i suoi spazi, chiude con un quarto e, soprattutto, un secondo posto in volate ristrette. Conferma di essere in ottima condizione, dopo il successo alla Muscat Classic e altri buoni risultati messi in fila in questi mesi.

David de la Cruz (Q36.5 Pro Cycling Team), 6,5: Si dedica alla classifica generale e conclude la Corsa dei Due Mari con un ottavo posto finale che può rendere soddisfatti sia lui che la squadra vista la doppia Top-10.

Romain Grégoire (Groupama-FDJ), 6,5: Che sia un corridore di spessore si sapeva, ma lui non perde occasione per dimostrarlo: presente nei finali più convulsi, rimane anche in classifica fino alla fine, risultando una volta di più il miglior rappresentante della sua squadra.

Ben Healy (EF Education-EasyPost), 5,5: Come ormai spesso gli capita, si spende in attacchi appassionati e appassionanti, che però finiscono per fruttare poco. Chiude con un ottavo posto di giornata e lontano dalla prima pagina della classifica finale.

Paul Magnier (Soudal Quick-Step), 5,5: Si presentava al via con grandi attese, dati gli ottimi risultati delle settimane precedenti. Non trova però il colpo di pedale giusto e chiude la sua esperienza italiana con un solo quarto posto e con una caduta evitabile.

Giulio Ciccone (Lidl-Trek), 5,5: Una buonissima prova nella tappa di Pergola, seguita da una giornata non brillante sull’arrivo in salita di Frontignano. Alla fine, è fuori dalla Top-10 della generale e non raccoglie granché, in termini di risultato individuale.

Kévin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels), 5,5: Il lato positivo della sua settimana è il 12esimo posto finale, che vale anche punti preziosi per la sua squadra in chiave “salvezza”. Ci si aspettava, però, qualcosa in più, soprattutto sul piano dell’intraprendenza.

Adam Yates (UAE Team Emirates XRG), 5: Lui e Ayuso saranno coppia di classifica a un Giro d’Italia che inizia ad avvicinarsi. Stando così le cose, però, non sembra esserci dubbio su quale dei due corridori potrà essere quello di riferimento per la squadra… L’inglese, comunque, è corridore esperto e avrà sicuramente modo di affinare la condizione.

Richard Carapaz (EF Education-EasyPost), 5: Voleva fare grandi cose, ma il raccolto è stato decisamente inferiore alle premesse. Mai in corsa per la classifica generale, data anche una grigia cronometro iniziale, non riesce neppure a brillare nelle occasioni a lui più favorevoli.

Einer Rubio (Movistar), 5: Poco da segnalare nella sua settimana, che si chiude con un anonimo ventesimo posto nella classifica generale. La necessità di curare le classifiche sembra quasi tarpargli le ali da scalatore di razza.

Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla), 5: Le occasioni per farsi notare in volata di certo non sono mancate, ma il neerlandese saluta la Corsa dei Due Mari con un tredicesimo posto come miglior piazzamento.

Marc Hirschi (Tudor Pro Cycling Team), 5: Era uno dei corridori più attesi, sul piano dei traguardi singoli, ma conclude la sua fatica senza particolari acuti e mai nelle prime posizioni dei vari ordini d’arrivo.

Simon Yates (Visma | Lease a Bike), 5: Doveva lottare per la classifica generale, ma pare decisamente lontano dalla sua condizione migliore. In vista dei prossimi obiettivi dovrà sicuramente fare qualche passo avanti.

Cian Uijtdebroeks (Visma | Lease a Bike), sv: Il belga torna a vivere un incubo, sportivamente parlando, con una gamba che non gira e con i motivi di questa difficoltà che non sono del tutto chiari. Decide, insieme alla squadra, di ritirarsi nel corso dell’ultima tappa.

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